Rossopeperoncino

Il Molise esiste! Lo sa bene Raffaele Forcella, che non solo lo ripete orgogliosamente, ma che elegge l’affermazione-esclamazione a nome di una pizza iconica: molisana dal cuore al cornicione, ambasciatrice di un territorio generoso, in equilibrio fra campagna e spiagge, agricoltura e arte.

Riflessivo Raffaele, che con la sua famiglia tiene le redini di Rossopeperoncino, in una Termoli pronta a stupire fra Castello Svevo, trabucco Celestino e un vicolo talmente stretto da percorrere stringendo le spalle. Si sta invece larghi e comodi nel locale dei Forcella: fra legno, toni rossi fiammanti e un laboratorio con vetrata scenografica. In modo da connettere chi sta a tavola e chi impasta e sforna. Trecento i metri quadrati interni, a cui se ne aggiungono altrettanti nella veranda, con vista sul mare e le Tremiti. Il resto lo fanno i sorrisi: di mamma Lidia (che supporta la squadra) e di Marika (alla regia di sala e dessert). Mentre Raffaele e papà Angelo si concentrano sulla pizza, che dallo stile napoletano vira verso uno spirito molisano. Non tradendo le pizze al padellino e i menu degustazione (proposti in giorni dedicati), nonché le montanarine e le frittatine di pasta.

Tanto poi il Molise torna, sempre. Grazie a vini che celebrano tenute come Di Majo Norante, Martarosa e Claudio Cipressi. E grazie a birre artigianali come La Fucina, che manda in scena la sua provocatoria special edition: Pescolanciano ComunAle - Il Molise non esiste. Con il punto interrogativo in etichetta.