081

È concettualmente interessante quando un piazzaiolo nasce cuoco, ossia quando colui che amministra il gusto in una pizzeria ha in realtà formazione in cucina: deve certo dimostrare d’aver acquisito nel frattempo anche le abilità da lievitista, cosa certo non semplice; ma, se non si mette in testa di voler strafare (esiste tale rischio), dimostra in genere di possedere una marcia in più nell’ideazione dei topping, poiché ha imparato meglio e studiato di più l’utilizzo dei mattoncini del sapore.

Francesco Saggese è di questa bella risma, nel suo passato tanti ristoranti anche importanti, ora è il deus ex machina di 081, prefisso di Napoli e dunque dichiarazioni d’intenti portata nel suo indirizzo primigenio a Melegnano (Milano), bissato da qualche tempo con un clone a Castel San Giovanni (Piacenza). La sua è una pizza in stile ovviamente partenopeo, l’impasto è scioglievole e sa di grano: promosso. In carta l’offerta è contenuta, poco più di una dozzina di referenze più alcune fuori carta, che a ben vedere è un altro plus.

Tra i nostri assaggi emergono la focaccia in doppia cottura (prima fritta e poi al forno, che è espediente utile e sempre più diffuso) farcita con mortadella e provola affumicata, sfizio semplice, basico ma godibilissimo; l’eccellente Marinara ai 5 pomodori, con pomodoro san marzano Dop, pomodorini datterini, pomodorini ciliegini confit, pomodorini gialli, pomodorini secchi, alici di Cetara, olio all’aglio, origano; poi qualche twist creativo nella Come una pasta e patate, con crema di patate, provola affumicata di Agerola, parmigiano reggiano, gamberi rossi siciliani crudi, lime, pepe. L’idea di “cucina che entra in pizzeria” emerge con Omaggio a Milano, con fiordilatte di Agerola, ossobuco alla milanese, maionese allo zafferano, gremolada di prezzemolo e limone: ben fatto.