LOM Dopolavoro

Romanticismo e pittoresco: viene in mente Thomas Gray e la sua Elegy written in a Country Churchyard avvicinandosi a Lom Dopolavoro, locale che sorge all’ombra dei cipressi a ridosso delle mura esterne del Cimitero monumentale.

Ci viene risparmiata l'atmosfera da pub inglese però: la cascina del Settecento è stata ristrutturata con estro dai soci architetti con mattoni a vista, vialetti di pietra nel giardino-dehors, dettagli in ferro nero. All’interno tante salette si susseguono come in un labirinto. Così è stato creato uno spazio ampio e articolato che accoglie anche co-working ed eventi.

I cocktail creati dal bar manager e socio Massmiliano Barile sono semplici ed equilibrati e in lista non manca mai la sezione Negroni Family, fatta di twist del classico dei classici come il Geddown (con bitter, vermouth, gin, mirtillo, limone, fava tonka).

La cucina, seminascosta dietro una vetrata zigrinata, è creativa vegetariana: polpettine di miglio e patate, erbette aromatiche, mayo al pomodoro secco e limone, patate al forno e tacos di farina di mais, pulled veg, mole nera, guacamole di avocado e cavolo cappuccio. Per una cena completa si può provare un Jamaican rice (riso speziato, vegan pulled condito con mole nera e crema di avocado) o un Meatless (carne vegetale arrostita con crema di lenticchie rosse, battuto verde e uva).