Nanninella

Raffaele Boccia ha cambiato indirizzo, ma è ancora nella sua Poggiomarino con l'atteggiamento di sempre. I nuovi ambienti sono colorati come il suo patron, uno che studia la pizza quanto il fare impresa, insegue macchinari all'avanguardia e ha preteso di mettere in primo piano il cuore di tutto il suo lavoro: il laboratorio. Per accedere ai tavoli, ci si passeggia accanto, un acquario gigante in cui la danza dei pizzaioli diventa ipnotica tra stesure, condimenti, cotture. È affascinante vederli all'opera.

Nanninella fa grandi numeri ai tavoli e non disdegna asporto e delivery: il trucco si chiama Raffaele Boccia, uno che fa la pizza, ma prima costruisce il metodo, standardizzando i processi e sorvegliando tutti i reparti. Grazia Fuorvito, sua moglie, guida lo staff di sala e la domanda nasce spontanea: sono giovani, ma quante vite hanno già vissuto? Vite intense che hanno lasciato i segni, ma quello che si vive oggi è il risultato di un ottimo lavoro svolto con meticolosità e senza improvvisazione.

Boccia cavalca stabilmente la new wave dei pizzaioli talentuosi, ma non perde di vista la genuinità dell'accoglienza e la sempre vincente proposta trasversale: da Nanninella si ordina una Margherita "a ruota di carro" oppure si alza l'asticella e si sale sulla giostra del percorso di degustazione, ricco di cucina, tecnica e ricerca. In entrambi i casi si casca benissimo. L'ultima trovata? La viennoiserie da fine pasto, performance riuscitissima ed estremamente golosa.