La realtà creata nel tempo da Corrado Scaglione a Triuggio, in piena Brianza, non è una pizzeria anche se a tanti viene facile individuarla come tale. Lo stesso Corrado tiene molto a ricordare che la sua è un’enosteria, nella quale il vino, e con esso la birra, gioca un ruolo importante, da qui il riferimento a un’osteria e non a una trattoria, accanto sì alla pizza ma anche a piatti di terra e di mare con un equilibrio e uno spessore importanti. Il motivo è subito spiegato: Scaglione, nato in Calabria, ma per tutti napoletano perché viene associato alla pizza, è nato cuoco crescendo nelle cucine frequentate per fare gavetta, compresa l’Enoteca Pinchiorri di Firenze, abbracciando la pizza per scelta precisa. Nulla lasciando al caso.
Cosi accomodarsi da lui è un po’ come ritrovarsi in un multi-mondo per le opportunità che vengono date al cliente che può così scegliere. Percorso pizza? Prego, si accomodi. Una gita al mare? Nessun problema, salga a borgo che si prende il largo. Voglia di carne? Sereni, c’è ciccia per tutti. Alla faccia di Filippo, il Lipen dell’insegna che era famoso perché smilzo. E allora sbizzarritevi con lo Spaghetto Armando con pomodoro Petrilli e basilico o il Raviolo di branzino in crema di fumetto di pesce, la Crema di patate con cubi di vitello al sesamo e tartufo nero. E la pizza? Tra le classiche, scommettete sulla Strippata: pomodoro San Marzano, foiolo di trippa, fior di latte di Agerola, Grana Padano, pepe nero, extravergine italiano. Ma c'è anche la pala romana, il padellino...
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Tavoli all’aperto
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articolo a cura degli autori Identità Golose