04-01-2012

Meu nome é Rodrigo Oliveira

Alla scoperta di un cuoco che sta rivoluzionando la cucina brasiliana. In modo molto democratico

Rodrigo Oliveira, cuoco 31enne del ristorante Moc

Rodrigo Oliveira, cuoco 31enne del ristorante Mocotó, restaurante & cachaçaria di San Paolo in Brasile, telefono +55.11.29513056. Assieme al concittadino Alex Atala e a Roberta Sudbrack di Rio, sarà tra i relatori verde-oro all'Auditorium di Identità Milano, nel filone "Oltre il Mercato" di domenica 6 febbraio 2012 (foto arapapaulista.com.br)

Il Brasile sta vivendo un periodo molto speciale. Diversi cuochi di talento sono sulle tracce di ingredienti autoctoni e di alternative sostenibili. Inseguono una nuova identità culinaria. La Nuova cucina brasiliana sta ridisegnando il paesaggio gastronomico del paese con concept vibranti e originali. I primi moti ebbero inizio negli anni Settanta per merito di un grande cuoco dall’Amazzonia, Paulo Martins, scomparso nel 2010. Due chef francesi, Claude Troisgros e Laurent Suaudeau, s’innamorarono poi del Paese negli anni Ottanta, iniziando a incorporare prodotti autoctoni all'interno del loro approccio classico, facendo da apripista a molti altri colleghi, incluso Alex Atala, nello sviluppare un’alta cucina autentica, di vera identità verde-oro.

In tutto questo, oggi si distingue a San Paolo, vera capitale gastronomica del Paese, un ristorante ricavato fuori dai quartieri più raffinati della metropoli. Mocotó è una delle insegne più acclamate da critica, chef e appassionati. Non è soltanto un ristorante che offre cibo brasiliano, ma un luogo in cui gli ospiti possono godere dell'autentica ospitalità brasiliana, con cibo e cocktail squisiti, da consumare in un’atmosfera informale e calorosa. Gastronomia democratica è il sottotitolo nascosto dell'insegna: non si prenota, è a portata di tutte le tasche, appartengano esse ad agricoltori o gourmet. Operai e uomini d’affari in giacca e cravatta condividono lo spazio del bar e aspettano che sia pronto il tavolo senza aspettarsi alcun trattamento da vip. Non ci sono tovaglie, né posate eleganti. Nessun piatto di design.

Il montone di Rodrigo Oliveira (foto Paolo Marchi)

Il montone di Rodrigo Oliveira (foto Paolo Marchi)

La cucina è firmata da Rodrigo Oliveira, figlio di “Seu José”, protagonista della seconda fase di questa favola. Tutto è cominciato con suo padre, José Oliveira de Almeida. Nato in un piccolo villaggio dell'entroterra retroterra di Pernambuco, arriva a San Paolo povero in canna e senza nulla, eccetto i propri vestiti. Dopo molti anni di duro lavoro in fabbrica, apre un piccolo bar col fratello, zio di Rodrigo. L'anno successivo decide di procedere da solo, aprendo un piccolo bar che diventa presto famoso per il caldo de Mocotó,  sorta di zuppa di coda di bue, trippa, piedi e altri pezzi normalmente poco considerati. La gente si mette in fila davanti al piccolo bar solo per averne una tazza. Nel 1979 aprire un posto più grande, davanti al bar, stesso nome e stessa sede dell’attuale ristorante.

Nel 2004, Rodrigo, che all’epoca studia Ingegneria ambientale, dà vita a una nuova fase del “Seu José’s Bar”. La passione nascosta per la gastronomia presto prevale sugli interessi accademici, inizialmente contro il volere del padre. Ma in poco tempo il ragazzo, classe 1980, trasforma quel posto nel ristorante più rappresentativo di cucina brasiliana del paese e, al tempo stesso, aiuta la città di San Paolo a lenire le ferite causate dalla discriminazione contro il cibo degli operai originari delle regioni del Nordest, etichettato, fino ad allora, come "cibo dei poveri".

Rodrigo mostra un'autentica passione speciale per la cachaça: Mocotó è infatti restaurante e cachaçaria per via della sua vasta collezione di distillati ottenuti dallo zucchero di canna. Il cuoco ha viaggiato per 30mila chilometri nel paese al solo scopo di trovare le referenze di piccoli produttori. La carta delle cachaça, unica al mondo, oggi conta quasi 400 etichette. Il cibo di Mocotó esprime conforto, identità e orgoglio di una regione del Brasile che convive col caldo estremo e coi monsoni. Un luogo ricco di semplicità e persone calorose. E mostra che è possibile avere un’offerta gastronomica eccellente e allo stesso tempo semplice. Tagli poveri della carne sono elevati a uno status superiore e ortaggi dimenticati preparati alla perfezione. Cibo onesto, semplice, favoloso. Per i brasiliani Mocotó rappresenta un legame tra passato e futuro, un luogo che ha aiutato la città ad accettare la sua storia. Un pezzo di Brasile con sapori, colori e strutture che mostrano la cucina migliore, più originale e sincera che il paese ha da offrire. Frittelle fatte con amido di cassava, Formaggio regionale coalho grigliato e servito con melassa, Stufato del nordest con carne essiccata al sole, assaggi rivisti di dessert contadini, tipicamente brasiliani, e molti altri piatti, restano nella memoria degli ospiti, che non vedono l’ora di tornare.

Particolare di sala del Mocotó. A stupire è anche l'immensità della carta delle cachaça: quasi 400 referenze (foto gobrazil.about.com)
 

Particolare di sala del Mocotó. A stupire è anche l'immensità della carta delle cachaça: quasi 400 referenze (foto gobrazil.about.com)

 

Rodrigo è un uomo silenzioso che evita di parlare di se stesso, che lavora con molti giovani cuochi in uno spirito di comunità. La sua formazione è stata arricchita dal contatto con grandi maestri di cucina internazionale, ma soprattutto dalla scoperta del lavoro di anonimi artigiani della tradizione regionale, persone appassionate che detengono i segreti dei sapori brasiliani. Le sue presentazioni non esibiscono effetti speciali, non sono sceniche e non cercano di sfruttare i miti indigeni. Sono basate sul principio del Lusso della Semplicità, e uniscono tradizione e modernità senza la necessità di una collocazione concettuale tra questi due aspetti, rivelando quello che noi apprezziamo di più: cibo che è espressione di storia e passione, presentato da un protagonista sincero e di talento. L’inizio di una nuova rivoluzione gastronomica?

Mocotó
restaurante & cachaçaria
av Nossa senhora do Loreto, 1100

Vila Medeiros - San Paolo
Brasile
+55.11.29513056
Aperto sempre dalle 12 alle 23 (la domenica chiude alle 17)
Prezzi medi: piccoli piatti 4 euro, portate principali 13 euro


Dal Mondo

Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Luciana Bianchi

italo-brasiliana, dopo 20 anni come docente, scrittrice e gastronoma, nel 2017 ha sposato il progetto di Muyu, sull’isola di San Cristobal, alle Galapagos

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