10-02-2014
Massimo Bottura e le sei ragazze che lavorano all'Osteria Francescana di Modena: Sara, Virginia, Jessica, Mineko, Alessandra e Laura, ognuna con un piatto di sua creazione. Il concetto risuonato spesso tra le mura dell'Auditorium questa mattina è stato: la squadra conta più dell’ego (foto Brambilla Serrani)
Tempesta di gangli neuronali, sciame sismico di neuroni nell’auditorium principale nel lunedì della Decima di Identità Golose, dedicato alle intelligenze. E parafrasando Tolstoj, tutti i cretini si assomigliano, mentre ogni persona col sale in zucca lo è a suo modo. Intelligenza del silenzio è quella di Niko Romito di Reale a Castel di Sangro, che più cresce e più diventa essenziale. Parlano solo i piatti. Ne presenta attraverso dei video asciutti e quasi metafisici undici, una nazionale dei sapori essenziali, giocata su quattro basi che diventano un moltiplicatore di sensazioni mnemoniche. Perché la cucina – Niko ne è convinto e noi con lui – è memoria. Lo scampo che diventa tagliatelle, ripieno di un raviolo e si specchia in sé stesso.
Niko Romito del Reale di Castel di Sangro (L'Aquila), video metafisici
Beppe Palmieri, Alessandro Pipero, Marco Reitano, i tre di sala. Sullo schermo, Oscar Farinetti
Rodrigo Oliveira, dal Brasile con furore
Gli appuntamenti da non perdere e tutto ciò che è attuale nel pianeta gola
a cura di
Romano ma ora a Milano, sommelier, è inviato del quotidiano Il Giornale. Racconta da anni i sapori che incontra