17-07-2012
La cornice del Piccolo Teatro di Milano, ieri sera in via Rovello. In scena il primo racconto della nuova antologia Storie di cibo, racconti di vita con il percorso di Aimo e Nadia Moroni raccontato da Paolo Marchi. Il progetto è nato da un'idea di Davide Rampello, direttore artistico del Padiglione Zero di Expo Milano 2015, e sostenuta dalla Triennale di Milano.
Davide Rampello inaugura la serata presentando l'antologia Storie di cibo, racconti di vita
Alcuni dei dieci autori del libro: da sinistra Paolo Marchi, Antonio Scurati, Marco Amato, Davide Rampello, Andrea Kerbaker e Lello Voce
La cornice all'interno del Piccolo Teatro
Alessandro Negrini, accompagnato da Elisa Pella, presenta gli Spaghetti al cipollotto e peperoncino
Un'immagine del palco: Paolo Marchi ricorda con Aimo e Nadia il loro percorso, suscitando ricordi e emozioni
Alcuni ospiti della serata: da sinistra, Diana Bracco presidente di Expo Milano 2015, Fedele Confalonieri presidente di Mediaset, Giuseppe Sala amministratore delegato di Expo Milano 2015 e Davide Rampello, direttore artistico del Padiglione Zero di Expo Milano 2015
Tommaso Minniti, attore del Piccolo Teatro, legge i brani estratti dal racconto "Io cucino perchè..." scritto da Paolo Marchi sulla storia di Aimo e Nadia Moroni
La copertina del libro Storie di cibo, racconti di vita
Un'immagine suggestiva dall'alto del Piccolo
Le preparazioni sul palco
La serata in corso
Ieri sera al Piccolo Teatro di Milano è andato in scena il primo racconto di un’antologia dedicata all’alimentazione, con i racconti di 10 autori che narrano il cibo a Milano attraverso diversi e significativi protagonisti. Racconti di vita, come spiega bene il titolo del libro pubblicato da Skira. Questo progetto editoriale nasce da una riflessione di Davide Rampello, in quel momento presidente della Triennale di Milano e oggi direttore artistico del Padiglione Zero di Expo Milano 2015: l’uomo ha sempre avuto la necessità di raccontare fin dai tempi più remoti, e i graffiti preistorici nelle caverne ne sono un esempio. L’idea è stata accolta e sostenuta da Claudio De Albertis, attuale presidente della Triennale, e introdotta dalla presidente di Expo 2015 Diana Bracco. Questo è un libro che vuole raccontare Milano attraverso le storie di uomini, dopo il primo capitolo Nutrire Milano incentrato sui luoghi del cibo, e prima del prossimo appuntamento già fissato per il 2013 e incentrato sul racconto dei mercati della Lombardia.
Paolo Marchi, tra i 10 autori dell’antologia, ha raccontato la storia di chi ha rappresentato e tuttora rappresenta la ristorazione meneghina di alta qualità: Aimo e Nadia Moroni, ovvero Il Luogo di Aimo e Nadia in via Montecuccoli, luogo che oggi si alimenta della bravura e devozione di Stefania Moroni e dei giovani chef Fabio Pisani e Alessandro Negrini. Ieri sera il racconto ha preso vita andando in scena al Piccolo Teatro ed emozionando tutti i presenti, perché ascoltare la vita di Aimo e Nadia con i loro pensieri ancora vivi e concreti, e vivere il loro presente grazie ad Alessandro, ieri sera sul palco dietro ai fornelli a presentare gli Spaghetti al cipollotto e peperoncino (mentre Fabio è rimasto al ristorante a prendersi cura dei clienti), e grazie a Stefania, da 25 anni al ristorante con i genitori, è stato davvero significativo. Milano è anche questo.
I protagonisti Aimo e Nadia Moroni
Il 27 giugno 1955 un Aimo appena maggiorenne (a quei tempi si doveva raggiungere i 21 anni) aprì la sua prima cucina in via Copernico, presa in affitto dal titolare di un bar tabacchi e gestita con sua madre Nunzia, “una grande cuoca” conferma Nadia. Presto il “vado da Aimo” cominciò a prendere piede, anche tra le persone importanti della città. Come quelle presenti ieri per omaggiare la coppia: tra tutti, gli stilisti Rosita e Ottavio Missoni, Fedele Confalonieri presidente di Mediaset, Giuseppe Sala amministratore delegato Expo Milano 2015, Diana Bracco e Davide Rampello, gli chef Davide Oldani e Andrea Berton , Marcello Leoni con la moglie Valentina Tepedino, Maida Mercuri, il pasticciere Gianluca Fusto, che proprio al Luogo ha iniziato il suo percorso, e Mauro Brun e Bruno Rebuffi, loro fornitori ufficiali di carne.“Io volevo fare un piatto che non fosse il classico Aglio, olio e peperoncino” racconta Aimo riportando l’attenzione sulla preparazione degli spaghetti “anzi, io li avrei serviti a fine pasto”.
Alessandro Negrini, affincato sul palco da Elisa Pella durante la preparazione degli Spaghetti al cipollotto e peperoncino. Alessandro è chef con Fabio Pisani del Luogo di Aimo e Nadia, una nuova generazione capitanata da Stefania Moroni
Alessandro ultima così gli Spaghetti al cipollotto e peperoncino “con quella percentuale giusta di sugo, come si raccomanda sempre Aimo” e regala agli ospiti la Zuppa Etrusca, piatto della tradizione toscana e della cucina di Aimo e Nadia. Passato, presente e futuro uniti insieme per raccontare la Milano che inventa, che crea, che guarda avanti.
Gli appuntamenti da non perdere e tutto ciò che è attuale nel pianeta gola
a cura di
Classe 1985, laurea in Scienze Gastronomiche, passione e lavoro nel mondo gastronomico: cura gli eventi di Identità Golose, la relativa Guida e il sito web