20-06-2011

Tratturello, olio da sballo

È prodotto nel Molise più remoto. Alla regia, Francesco Travaglini del Parco dei Buoi. Non il classico contadino

Francesco Travaglini, 41 anni, nella sua azienda a
Francesco Travaglini, 41 anni, nella sua azienda agricola molisana Parco dei Buoi a Larino, Campobasso, +39.0875.604971

Quando si degusta un olio, proprio come per il vino o per qualsiasi altro prodotto, non biognerebbe lasciarsi influenzare dagli aspetti “emotivi”. Ecco perché quando si tratta di dare una valutazione, gli oli vanno assaggiati rigorosamente alla cieca. Ma quando si tratta di raccontare la “storia” di un extravergine, o semplicemente di parlare di uno dei propri oli preferiti, è impossibile prescindere dalle persone che ci sono dietro. È il caso di Francesco Travaglini, dell’azienda molisana Parco dei Buoi e del fantastico Tratturello, l’extravergine “della casa”.

Ho conosciuto Francesco qualche anno fa, mentre ero in Molise per un reportage. Avevo trovato Parco dei Buoi per uno di quei casi ormai frequenti all’epoca del web, uscito fuori da chissà quale link. L'ho contattato per email e lui si è rivelato non solo uno degli indirizzi più interessanti che riuscii a scovare in tutta la regione, ma anche una preziosa fonte di ulteriori indirizzi e conoscenze. Arrivammo a Campo dei Buoi all’ora di pranzo di una calda giornata d’agosto, e dopo un giro nell’orto (Parco de Buoi è anche un orto biologico che Francesco vorrebbe condividere il più possibile con altre famiglie della zona e non, e un caseificio da cui nascono una ricotta di pecora stratosferica e altri formaggi) ci ritrovammo a tavola sotto a un pergolato, insieme a Pia e Giulia, la moglie e la figlia di Francesco (nel frattempo si è aggiunto un nuovo arrivato in famiglia, Gabriele), un’altra coppia di clienti/amici e Lorenzo Gammieri, simpatico tartufaio molisano e blogger che aveva portato un po’ di cosette interessanti tra cui un ottimo miele al tartufo – senza “aromi” chimici - perfetto sulla ricotta di Parco dei Buoi. Insomma, una tavolata tra amici, di quelle rilassanti, dai tempi lunghi, dove si mangia e si chiacchiera di tante cose.

Il Tratturello nasce da olive Gentile di Larino più Leccino, Frantoio e Moraiolo
Il Tratturello nasce da olive Gentile di Larino più Leccino, Frantoio e Moraiolo
Questo solo per dire che Parco dei Buoi non è esattamente un posto ordinario. E Francesco Travaglini non è il classico “contadino”. Non solo perchè ha studiato Marketing all’Università, prima di decidere di tornare a dedicarsi alla terra di famiglia in questa parte di campagna molisana, tra Larino e San Martino in Pensilis (luogo famoso per due cose, la Carrese  e la pampanella); ma soprattutto perchè per me è la dimostrazione vivente che ognuno è artefice del proprio destino e – volendo – anche di quello degli altri con cui unire le forze; e che anche se nasci nella campagna di una delle regioni più sfigate d’Italia (per molti versi il Molise lo è, tanto che molti non sanno nemmeno esattamente dove sia) se hai cervello e passione puoi arrivare lontano, senza per forza emigrare. Francesco lo ha fatto, con il suo olio (quest’inverno era negli USA insieme ad altri produttori italiani a farlo assaggiare ai bambini nei negozi del colosso del cibo naturale WholeFoodsMarket), con il gruppo di “contadini 2.0” Agrycult  e anche con i Sovversivi del Gusto.

Ma torniamo all’olio. Il Tratturello prende il nome dai sentieri secondari che univano i grandi tratturi (le “autostrade verdi” su cui transitavano le mandrie) all’epoca della transumanza, lungo uno dei quali sorge Parco dei Buoi. È un blend di olive della varietà autoctona Gentile di Larino più diverse cultivar impiantate qui negli anni Cinquanta o in tempi più recenti: Leccino, Frantoio e Moraiolo (mentre da un unico, monumentale albero plurisecolare di Saligna di Larino impiantati a Carpineto nasce Il Leone di Carpineto, un cru particolarmente dolce realizzato in quantità limitate il cui ricavato viene devoluto in beneficenza per sostenere una scuola in Togo).

Oliva buona o cattiva?
Oliva buona o cattiva?
Non ho remore nel dire che è uno dei miei oli preferiti in assoluto, e cerco sempre di averne una scorta adeguata: è piuttosto intenso sia nei profumi (tecnicamente è un fruttato medio, ma ha un naso fresco, avvolgente e pienamente armonico con sentori di pomodoro maturo, foglia verde e mandorla) che all’assaggio: anche qui, dimostra carattere, deciso ma perfettamente equilibrato, con ricordi di carciofo e erbe aromatiche estive, un punto di amaro (che nell’olio è un pregio) assolutamente piacevole e una bella piccantezza che si fa sentire senza raschiare la gola. Io lo userei praticamente dappertutto, ma se proprio vogliamo essere puntigliosi, diciamo che il suo impiego ideale sarebbe con dei piatti di pesce abbastanza corposi (magari in zuppa, o in umido) o volendo anche su del formaggio semistagionato (per quanto io preferisca mangiare il formaggio così com’è). Ma vista la stagione, e se vi piace sentire il gusto dell’olio, direi che sarebbe perfetto anche su una bruschetta con i pomodorini o su un bel piatto di verdure, per esempio dei fagiolini all’agro insaporiti con aglio e mentuccia.

Parco dei Buoi
C.da Piane di Larino, 71
Larino (Cb)
+39.0875.604971
 


Frantoio Squadrilli

Tematiche e identità legate all'olio extravergine d'oliva, raccontate da Luciana Squadrilli

a cura di

Luciana Squadrilli

giornalista, napoletana di nascita e romana d'adozione, cerca di unire le sue tre passioni: mangiare, viaggiare e scrivere

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