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C'era una volta una trattoria in un angolo di Piemonte che serviva “clandestinamente” menu creativi, in anni non sospetti. Il Combal. E poi un ristorante modernissimo, di cristallo, accanto a uno dei più importanti musei d'arte contemporanea aperti in Italia. Che ha servito fino al 2020 piatti di grande cucina classica e borghese. Il Combal.zero. Queste le due facce della stessa medaglia, di quell'intelligenza complessa ed eclettica propria di Davide Scabin. Cuoco in continua evoluzione, rivoluzionario nel pensiero e rigoroso nell'azione. Il suo genio è esploso in quel di Rivoli, mescolando tecnica e materia senza retoriche da territorio o da cucina d'avanguardia e cercando invece stimoli nel suo lavoro e dai suoi commensali. Ecco perché il suo pensiero si manifesta in tanti volti, gastronomicamente parlando: in funzione del messaggio, del momento e del contesto, perché la sua idea di cucina non può restare mai ferma. Per definizione. Davide Scabin, il più innovativo di tutti, definisce e ridefinisce i suoi modelli e di cucina e le sue ispirazioni ogni giorno. Provocatore, provocatorio e perfezionista riesce a dare nella sua cucina contenuti che vanno al di là del piatto. Ma partono sempre dalla centratura sul gusto. Sia quando gioca con forme e consistenze sia quando scolpisce la materia in cerca dell'assoluto. E così Scabin è quello della Check Salad ma anche quello del Filetto di fassona impanato alla torinese. Oppure è le due cose insieme quando inventa i Ravioli shake o il Rognone al gin. Senza contraddizioni, capace di ragionare e stupire, di proporre il piatto creativo dell'anno o il miglior prodotto del territorio. Ma solo quando esiste davvero.
Già chef del Combal.zero di Rivoli (Torino), prima due poi (dal 2016) una stella Michelin. Per un certo periodo ha seguito anche la linea di cucina della Trattoria Blupum di Ivrea (Torino) e di Mulino a Vino a New York. Ora è alla guida dei fornelli del Ristorante Carignano all'interno dello storico Grand Hotel Sitea di Torino
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classe 1973 (come Zanatta), vive a Roma e lavora a Firenze e Torino. Direttore dell’enogastronomia in Giunti e direttore editoriale di Slow Food, scrive su Repubblica e ha ripreso a farlo sul suo blog Cibario
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La Combal Space Lasagna di Davide Scabin, primo esempio di pasta italiana nello spazio, anno 2013