via Santa Lucia, 4 Bezzecca (Trento) T. +39.0464.591290
Se Claudio Pregl non è nelle cucine del ristorante di famiglia, la Baita S. Lucia da “Fritz” a Bezzecca, sulla sponda trentina del lago di Garda, lo troverete di sicuro a correre sul suo tapis-roulant o a dare una mano come volontario del corpo di vigili del fuoco di Ledro. Sì, perché le passioni di questo giovane chef trentino, classe 1974, sono la sua terra e tutto ciò che la riguarda: dalla materia prima fino ai boschi e alla storia di una regione, nella quale si sono incrociate diverse culture. Lui stesso ha origini diverse: italiane da parte di madre, slovene e tedesche da parte di padre. Ma più di tutto, Claudio ha a cuore il patrimonio offerto dalla cucina locale, in apparenza povera. In un’insegna ricavata da un tipico fienile di montagna, vengono proposti piatti della tradizione con un contributo creativo che si rivela sia nella scelta dei prodotti sia negli abbinamenti proposti. Pregl ha una personale visione della cucina, data dalla sua formazione scolastica che ne ha segnato lo stile e la filosofia: infatti, è un avvocato mancato, pochi esami ne avrebbero fatto un principe del foro a Bologna. Ma, come spesso accade, la cucina ha avuto la meglio. Smessi i panni di studente, Claudio ha preso in mano le redini della Baita e ne ha fatto il suo quartier generale. Il rispetto della tradizione viene condito con la ricerca continua di materie prime, che siano in grado di raccontare la storia trentina. Nascono così piatti a base di carne salada di cervo, patate viola e la polenta di storo: l’ingrediente in assoluto prediletto dal nostro, che impiega non solo per accompagnare gulash di carne ma anche per preparare deliziosi ravioli. Claudio non esaurisce qui la sua creatività: alla ricerca di un condimento per una sua insalata estiva a base di trota affumicata, si è dedicato per diverso tempo alla stabilizzazione di un’emulsione di olio extra-vergine d’oliva e miele. Dopo ripetuti tentativi, è arrivato a decodificarla e a inserirla vittoriosamente nel suo menu. A suo dire, ciò che lo differenzia dai colleghi è non avere preconcetti o regole date da una formazione in scuola alberghiera. Questo gli consente l’apertura mentale di poter attingere a piene mani a tutte le tecniche e metodologie con cui entra in contatto. Ciò cui Pregl ambisce non è altro che lasciare una parte dì sé in quello che cucina. Farsi tramite tra territorio e cliente, sulla sponda trentina del Lago di Garda.
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sceneggiatrice e scrittrice, dalla scuola di giornalismo enogastronomico del Gambero Rosso è approdata a Identità Golose
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Finissima di salmerino di fonte, miele di pino mugo e cracker di segale e polenta di Vinicio Tenni del Gallo Cedrone di Madonna di Campiglio (Trento), una delle tante ricette che compongono il volume di Bibliotheca Culinaria "Cucina di Montagna, Il Trentino" di Paolo Marchi e del fotografo Colin Dutton, 42 euro
Le pagnotte messe in punta, ossia a lievitare per tre ore sulle tipiche assi di legno prima di essere infornate per circa un’ora a 215°C. La notte di panificazione è stata seguita e fotografata all'interno de Le Delizie del Grano di Nicola Trentin a Cittadella (Padova)
Canederli allo speck in brodo, un piatto classico delle vallate trentine e non solo, ben eseguito da Claudio Pregl della Baita Santa Lucia di Ledro, telefono +39.0464.591290. Proprio Ledro sarebbe il luogo di "invenzione" del celebre gnocco: i preistorici abitanti del paese mangiavano miglio e altri cereali dopo averli impastati con piccoli pezzi di carne affumicata, compattati con le mani e cotti in acqua. Veri e propri prototipi dei canederli