11-02-2014
Corrado Assenza (a sinistra), sempre presente in 10 edizioni di Identità Milano, in foto con il figlio Francesco e l'assistente Corrado Lucci. Il pasticcere di Noto ha aperto il pomeriggio di Dossier Dessert (foto Brambilla-Serrani)
Dossier dessert ha alzato il sipario sul talento vulcanico di Corrado Assenza: lava e lapilli di un autodidatta sulle casematte della pasticceria istituzionale. La sua Sicilia prima che un territorio è un sentimento, stratificato e viscerale. Lo comunica la Campagna iblea d’inverno, dove il freddo significa integrità dagli stravolgimenti del turismo, oltre che contemporaneità boreale. Agrumi quindi, valorizzati secondo le peculiarità delle cultivar: dall’archetipico arancio amaro al moro, al limone femminello siracusano, fino al lumanziano; ma anche riso invecchiato, pasta sfoglia frizzante come uno Champagne, carote e bietole selvatiche, confettura di kiwi per l’acidità. Il loro dessert al piatto, spontaneo e irrituale, tesse un elogio dell’imperfezione, unica e soggettiva, vera come la vita. Poi il giardino d’inverno, salotto contadino dove si collezionano mirabilia. Al Caffè Sicilia un parfait al succo di arancia con pandispagna di mandorle, pere etnee, gelatina di amarene, couscous e pera passacrassana, che riempie il cucchiaino dell’esuberanza barocca di Noto. L’intelligenza è un trend anche a fine pasto, secondo Thierry Bridron, accademico dell’Ecole Valrhona. Perché un dessert non deve incutere timore o suscitare rimpianti, ma rappresentare un momento di bonheur. Meno zucchero, meno grassi, più piacere, è la ricetta, evitando sconfinamenti nella dietetica. La stessa complessa emulsione della crema inglese con il cioccolato, garantita dal triplice imperativo: 35 gradi, saturazione, frizione, per rimpostare anche i fondamentali. Dopo il cremoso con cialda, Struesel, spuma di latte e gel di menta è stata la volta del pralinato emulsionato con il tofu, al posto della panna, che sul piatto, praticamente sugarfree, sposa ananas e Streusel. “Anziché creare un’architettura visiva, ho voluto costruire un’architettura gustativa.
Giovanni Passerini, italiano in Francia e oggi cuoco prestato alla pasticceria
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a cura di
Umbra di Perugia con residenza a Bologna, è giornalista e scrittrice di cucina. Tra i numeri volumi tradotti e curati, spicca "6, autoritratto della Cucina Italiana d’Avanguardia" per Cucina & Vini