05-08-2013
Daniel Humm, chef svizzero dell'Eleven Madison Park di New York, +1.212.8890905, miglior cuoco straniero per la Guida ai Ristoranti di Identità Golose 2013, autore nella stessa di un racconto sulla sua New York del cuore. Oggi ripubblichiamo la prima parte su Manhattan. Domani, Brooklyn
Sono arrivato a New York da San Francisco, dov’ero rimasto 3 anni dopo aver lasciato la Svizzera. Cercavo nuove sfide, nuovi stimoli. Mi era parso subito chiaro cosa fossero gli Stati Uniti: due coste lontane quasi 6mila chilometri, in fondo la stessa distanza che divide l’Europa dall’East Coast americana. Due mondi separati. Anzi, la realtà è che New York è proprio un mondo a parte.
Non c’è dubbio che, in fatto di idee, sia la città più ricettiva del mondo. Mi riferisco al cibo, ma non solo. Tutto cresce alla velocità della luce, e questa è indubbiamente la prima cosa che mi ha colpito arrivato a Manhattan. Nonostante questo, ci sono posti che resistono da anni, molto radicati nel territorio. Vere e proprie icone del mangiare. Insomma, se questa è la città in cui le culture si mischiano, apoteosi del melting pot delle razze, allo stesso tempo è una metropoli che conserva una sua identità definita, orgogliosa della sua tradizione, anche gastronomica.
Russ and Daughters, al 179 di East Houston street, paradiso dei Bagels con cream (foto Wikipedia)
Per pranzo, spesso un panino è quello che ci vuole e io non posso fare a meno di quelli di Parm a NoLita e di No.7 Sub a Mid Town nell’Ace Hotel, succursale del negozio aperto da anni a Greenpoint nell’estremo nord di Brooklyn. In una giornata senza grandi impegni mi piace concludere con le tapas di Aldea, ma anche con un riso thai al curry a casa mia. Per il caffè consiglio Stumptown, a 5 isolati da Eleven Madison Park. E se ho voglia di un gelato c’è un truck di Van Leeuwen proprio in Madison square: usa esclusivamente prodotti locali per il suo gelato artigianale, e ha 6 furgoncini che parcheggiano sempre negli stessi posti tra Manhattan e Brooklyn.
Mario Carbone e Rich Torrisi, co-patron di Torrisi, 2 stelle Michelin
Uomini che abbandonano per un attimo mestoli e padelle per raccontare le proprie esperienze e punti di vista
a cura di
nato in Svizzera, nel 2006 è diventato executive chef di Eleven Madison Park a New York, 3 stelle Michelin