06-08-2019
Lionello Cera, veneziano classe 1966, chef e patron dell'Antica Osteria Cera di Campagna Lupia, nella Laguna Veneziana, 2 stelle Michelin, Da qualche mese ha in gestione anche il Bistrot del mare dell'Excelsior Venice Lido Resort
Lionello Cera ha 53 anni, quasi la stessa età del ristorante di famiglia. «Mia mamma Silvana», racconta lo chef, «aprì nel 1967. Prima gestiva un piccolo locale a Vicenza, dov’è nata. Poi conobbe papà Rino, pescatore. Il mercato di Chioggia era saturo, e allora andava a piazzare l'invenduto per le strade, in bicicletta. Decisero di riconvertire la stalla di mio nonno in un’osteria. Chiedevano permessi di 3 mesi in 3 mesi. Nacque un banco bar, che poi divenne un ristorante molto popolato la domenica, specialità fritture di pesce. Ho iniziato a lavorare come cameriere a 12 anni. La sala era molto piccola: 50 posti a sedere occupati 4 volte in una giornata. 200 persone dalle 4 pomeriggio a mezzanotte. Venivano in bici o in motorino». Sono gli albori dell’Antica Osteria Cera di oggi, due stelle Michelin che siglano un’insegna e una sala disegnata con gusto raro, un teatro in cui il cuoco e i fratelli Lorena e Daniele servono da due decenni la tavolozza de I Colori del Mare o lo Spaghettino freddo con lucerna, mazzancolla, salsa di pistacchio di Bronte e acqua di capperi, veri benchmark dell’alta cucina italiana di mare. «Quanto tempo è passato da quando mio padre andava a San Donà di Piave, a prendere il vino nelle damigiane. Gli operai mangiavano ancora spuncetti come il pesce gatto fritto, la tinca impanata, le seppioline, la polenta col salame. I tramezzini non avevano ancora cannibalizzato la scena. E le acque, dolci e salate, grondavano pesce». È cambiata tanto la fauna ittica? Quando cominciai, il mercato di Chioggia era uno spettacolo: passere, rombi, sogliole e anguille molto piccole, di una bontà unica. Contavamo sul mestiere di mio papà e su Raffaele, il compratore, un signore cui devo moltissimo. Sapeva muoversi con scaltrezza: conosceva a menadito i movimenti delle barche. Partiva a mezzanotte, comprava all’alba ma anche al pomeriggio, quando tornavano le imbarcazioni piccole. Acquistavamo razze meravigliose, oggi quasi estinte per la pesca sregolata.
Il ristorante ha aperto nel 1967 in un'ex stalla. Al timone Silvana e Rino, genitori di Lionello, Lorena e Daniele
La sala, oggi
Spaghettino freddo con lucerna, mazzancolla, salsa di pistacchio di Bronte e acqua di capperi, in carta da 15 anni
I Colori del mare, un altro classico immarcescibile dei Cera
Pan e pesse in tocio cioè Canoce (cicale di mare) in padella con scarpetta
Insalata russa di mare
Seppioline del Redentore con polenta. Poesia
Vaniglia e caviale, un colpo da maestra di Sara Simionato, già "Migliore pasticciera d'Italia" per la Guida di Identità Golose
Dall'Orto: verdure, erbe e fiori per dessert
Lionello Cera parlerà dei problemi del mare alla prima edizione dell'evento 'Nnumari, organizzato da Pino Cuttaia a Licata, dal 2 al 4 ottobre 2019 (foto Tobia Berti)
Il punto di Gabriele Zanatta: insegne, cuochi e ghiotti orientamenti in Italia e nel mondo
a cura di
classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. instagram @gabrielezanatt