25-12-2018
Il panettone ai tre cioccolati di Carmen Vecchione
Lei lo fa tutto l’anno. Contribuendo non solo alla sua destagionalizzazione ma pure alla sua decontestualizzazione. Sì, perché Carmen Vecchione, irpina doc, svincola il panettone sia dalla captività delle festività sia dal suo consumo a fine pasto. Come? Semplice, preparandolo in tanti modi. E pure white. Il PanBianco, per l’appunto. Tavolozza multitasking da “colorare” a piacere. Una delizia trasversale, da utilizzare come brioche al mattino o a merenda, da trasformare in un french toast per il brunch, oppure da tostare e farcire con salumi, sottoli e sottaceti per un pranzo o una cena veloce.
Carmen Vecchione
Carmen: classe 1974, avellinese, una laurea in scienze dell'alimentazione e una passione sfrenata per i libri. «Quando ho un attimo di tempo leggo anche in piedi e camminando», rivela la pasticcera. Che non ha sempre fatto dolci. Macché. «Facevo la commercialista», svela lei. Poi, il cambio di rotta e l’arrivo al ristorante La Maschera del capoluogo irpino, insieme allo chef Lino Scarallo, oggi al napoletano Palazzo Petrucci.
Panettone caffè e latte
PanBianco
Panettone mandarino e zucchero muscovado
Il Montblanc in barattolo
Anticipazioni, personaggi e insegne del lato sweet del pianeta gola
a cura di
Lombarda, una laurea in lettere e un inizio nel giornalismo di cronaca. Poi, cambio di direzione, verso i viaggi, il cibo e il vino. Ora guida Fuori Magazine, il nuovo progetto editoriale di Petra-Molino Quaglia
Un panettone della Pasticceria Alverà a Cortina d'Ampezzo
Mario Bacilieri, classe 1963, fondatore e pasticciere di Pasticceria Bacilieri a Marchirolo, Varese
La Veneziana gastronomica "classica" e la Gold 23Kt (colorata con carbone vegetale) di Fabio Longhin, Pasticceria Chiara, Olgiate Olona (Varese)