23-09-2018
Ecco la foto simbolo di Pastry Best 2018, il simposio tecnico firmato Molino Quaglia, che torna, il 24 e il 25 settembre, a Vighizzolo d’Este. Pronto ad accendere i riflettori su una pasticceria quotidiana e mediterranea, capace di privilegiare ingredienti freschi, naturali e stagionali. Il dolce è stato ideato e realizzato da Gianluca Fusto per Molino Quaglia. Foto di Carlo Baroni
Tracciare una strada. Che corra dritta verso una pasticceria contemporanea, mediterranea e quotidiana. Capace di seguire i dinamici ritmi moderni, rispettando un’alimentazione sana, variegata ed equilibrata. Nella quale il dolce non sia visto come trasgressione, ma come normale e naturale alimento da consumare ogni giorno. Con gusto, piacere e senza alcun senso di colpa. Questo si propone di fare la nuova edizione del Pastry Best, il simposio firmato Molino Quaglia e di scena Vighizzolo d’Este il 24 e il 25 settembre, che accende sempre più i riflettori sul mondo goloso. Proponendo inedite visioni e prospettive.
Perché? Perché se il contesto cambia deve evolversi anche la pasticceria. «Pastry Best 2018 vuole attrarre l'attenzione dei pasticceri artigiani verso un pubblico di consumatori gourmet in rapida crescita», spiega Piero Gabrieli, direttore marketing del molino estense e in prima linea nell’iniziativa con Chiara Quaglia, amministratore delegato dell’azienda. Sì, i consumatori di oggi sono differenti da quelli di ieri. Soprattutto quelli di un’età compresa fra i 30 e i 50 anni. Sono più attenti, esigenti, curiosi. Studiano, conoscono, si informano e comunicano attraverso i social. Sono disposti a spostarsi, pur di fare nuove esperienze e mangiare meglio. Prediligono nutrirsi in modo bilanciato, per star bene, abbinando a una vita attiva cibi buoni e salutari.
Chiara Quaglia (foto di Thorsten Stobbe)
Piero Gabrieli (foto di Thorsten Stobbe)
Però anche l’artigiano è cambiato. O deve cambiare. Facendo sentire la propria voce ed esprimendo al massimo la propria identità e la propria cifra stilistica. Quella che lo rende unico e diverso dagli altri. Come? Non certo perseguendo scorciatoie, semplificazioni e omologazioni. Bensì scegliendo con cura assoluta gli ingredienti, rispettando la materia prima, dedicando il tempo corretto alle lavorazioni e anche proponendo nuovi modelli e modalità di servizio. Per coinvolgere sempre più il cliente in un’esperienza gastronomica.
Focaccia con Petra Evolutiva (foto di Enrica Guariento)
Ecco dunque una due giorni pensata su misura per approfondire la conoscenza del lievito madre vivo (e delle differenze col lievito di birra), per scoprire le farine più adatte alla sua gestione e per comprendere come mantenerlo in vita durante tutto l’anno. Seguendo un metodo semplice e poco impegnativo. Impasti a base di lievito madre vivo che divengono comuni denominatori per la creazione di un’intera linea di prodotti salati (dalle focacce ai pani da banqueting) e di tutta una gamma di prodotti dolci (dal pain au chocolat alle golosità da colazione, credenza e ricorrenza). Della serie, una sola lavorazione per più finalità. Ricorrendo alle attrezzature già presenti in pasticceria e dunque riducendo tempistiche e costi di laboratorio. Col vantaggio di ottenere alimenti ricchi di fibre e nutrienti.
Pain au chocolat al farro monococco bio (foto di Enrica Guariento)
E poi? Ci sono i topping. Pronti a rendere onore e a valorizzare ingredienti freschi e stagionali. Sia nei prodotti salati che in quelli dolci. Traduzione: via libera a frutta e verdura. Anche grazie al contributo di un grande maestro quale Corrado Assenza, patron del Caffè Sicilia di Noto e sin dall’inizio attore fondamentale nel progetto di Pasticceria Dinamica targata dal molino atestino. Un contributo, il suo, che va nel segno della massima integrazione fra dolce e salato, frutti e ortaggi. Perché come sostiene Corrado: «Il pomodoro non è solo una salsa e non è solo caldo. Il pomodoro è un frutto. Tanto quanto la pesca. Che, a sua volta, può sublimare in salsa». Nessuna linea di confine. Tutto scorre, fluidamente.
Corrado Assenza
Una pasticceria che necessita un nuovo identikit, un nuovo vademecum, un nuovo decalogo. Ecco allora che al termine del simposio nascerà il Manifesto della Pasticceria Italiana Contemporanea, scritto e sottoscritto da una serie di giornalisti e da alcuni rappresentanti della scuola di Pasticceria Dinamica. Un manifesto che, al pari di quello della Pizza Italiana Contemporanea del 7 novembre 2012, traccerà il sentiero verso nuovi orizzonti.
Anticipazioni, personaggi e insegne del lato sweet del pianeta gola
a cura di
Lombarda, una laurea in lettere e un inizio nel giornalismo di cronaca. Poi, cambio di direzione, verso i viaggi, il cibo e il vino. Ora guida Fuori Magazine, il nuovo progetto editoriale di Petra-Molino Quaglia