25-04-2018
Il giovane pastry chef Nicolò Moschella al Salon du Chocolat
E' un tipo determinato, Nicolò Moschella, nonostante la giovane età, 24 anni appena. Appassionato di cucina fin da piccolo, «ero molto curioso e mi piaceva sperimentare», ha capito che la pasticceria era la sua strada quando ha acquistato la prima edizione di Non solo zucchero scritto da Iginio Massari. Una vera folgorazione, verrebbe da dire: «Frequentavo l'istituto alberghiero Carlo Porta a Milano, ero in terza e ho comprato quel libro con le ricette del grande maestro pasticciere. Pagina dopo pagina, l'ho letto in pochi giorni. Poi ho provato a cimentarmi nella realizzazione di qualche dolce che vi era descritto. Lì ho deciso che il mio futuro sarebbe stato da pasticciere», racconta Nicolò.
Il bistrot Just Love
«È una professione faticosa, ma è quella che sognavo di fare e la mia famiglia mi ha sostenuto e mi sostiene. Se arriva un ordine all'ultimo minuto, so che posso contare su mio papà, per esempio. Prende la macchina e va subito a consegnare quanto richiesto - racconta il giovanissimo pastry chef - Inizio a lavorare molto presto al mattino, intorno alle tre e mezza: prepariamo croissant, cornetti, pain au chocolat. Ne sforniamo 400-450 ogni giorno». Due ore dopo il furgone si mette in moto e distribuisce le brioches nei bar milanesi.
La Fragolina
Anticipazioni, personaggi e insegne del lato sweet del pianeta gola
a cura di
classe 1968, giornalista professionista, corrispondente de Il Giorno dal 2000. Coautrice del libro Storie di cibo nelle terre di Expo. Poco addestrata ai fornelli, amante della buona cucina, adora raccontare le "anime" della tavola