03-05-2013
Al centro, stretto tra il cuoco Lino Sauro del ristorante Gattopardo di Singapore e Massimo Pasquarelli del Ritz Carlton Millenia di Singapore, Corrado Assenza, pasticcere del Caffè Sicilia di Noto (Ragusa), in uno scatto di settimana scorsa nella repubblica asiatica, in occasione World Gourmet Summit, evento capace di attirare cuochi e pubblico da tutto il mondo
La cucina è una sanissima ossessione a Singapore: se ne parla, se ne scrive, si è disposti a file interminabili per un piatto gourmet. Il World Gourmet Summit ha generato a fine aprile un’invasione pacifica di chef da tutto il mondo: Yannick Alléno, Jean-François Piége, William Ledeuil, Paco Torreblanca, Janice Wong e tanti colleghi dall'India, dalla Danimarca, dall'Australia, dal Giappone. Il motto dell’edizione, Artisans and the art of dining, ha generato grande fermento gastronomico in una terra in cui l'energia va di pari passo con l'economia. Un paese che ama la cucina italiana, qui rappresentata splendidamente da Corrado Assenza, pasticcere che ha rinfrescato la perpetua calura singaporiana con una ventata di Sicilia, quella vera. L’abbiamo incontrato al ristorante Gattopardo, dove l’artigiano della val di Noto ha proposto il suo menu a 4 mani con il cuoco di casa Lino Sauro, dopo aver entusiasmato il pubblico del Summit con un intervento che titolava A Sicily window to the East, una finestra di Sicilia aperta a Oriente.
La platea del WGS. Secondo Cnn Travel, Singapore può contare su 2.107 ristoranti
Lei sa esaltare come pochi la materia prima. Ha trovato ingredienti interessanti qui? Ho trovato culture interessanti: il mare che non è pesce ma acqua, il minerale, le alghe. Le spezie. E il tè dal Giappone, dalla Cina, da Ceylon, dall'India. Mi piace utilizzarlo come puro ingrediente anche nel sapido, non solo in pasticceria. Ho trovato consistenze liquide che non conoscevo, materiali da elaborare con proposte trasversali e prive di dogmi. E ho rafforzato l’idea di fondo per cui non esistono frontiere del gusto: nessun chilometro per gli ingredienti perché la vera selezione la fa la qualità.
Che cosa ha preparato nella sua lezione del WGS? L’intervento esprimeva un menu che rifletteva il mio modo di vedere il cibo e il mondo del cibo. Il primo riferimento è il mondo agricolo e in qualche caso il non coltivato: è ciò che la natura ci offre spontaneamente, i frutti raccolti con le mani nella campagna siciliana dopo aver atteso con pazienza il momento migliore di maturazione, quello che esprime la fragranza migliore.
Ha trovato un pubblico sensibile? Sì molto curioso: mi ha sorpreso vedere quanto fossero interessati alla nostra visione della loro città e della sua gente.
Da destra a sinistra, Corrado Assenza, suo figlio Francesco e Roberto De Franco, chef italiano dello Zafferano di Singapore
Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
toscana, negli ultimi anni si è divisa tra la Cina di Shanghai e Singapore, dove lavora il marito Roberto De Franco, chef