17-04-2021

«ElBarri rivivrà nell'esempio e nei valori che ha regalato a ciascuno di noi»

Claudia Ferreres, al lavoro per 10 anni nel gruppo di Albert Adrià, ricorda la straordinarietà del progetto: «Ci dicevano 'lavora e taci'. Così abbiamo imparato a gestire critica e successo»

Claudia Ferreres ai tempi in cui lavorava per elB

Claudia Ferreres ai tempi in cui lavorava per elBarri, il gruppo di Albert Adrià (in alto a sinistra) che ha cessato l'attività. Oggi Claudia è guest relations manager da Davies and Brook, il ristorante di Daniel Humm al Claridge's Hotel di Londra

Tutti conoscono la storia di Icaro e delle sue ali di cera, sciolte volando troppo vicino al sole. Tutti sembrano dimenticare però che Icaro di fatto volò, realizzando qualcosa che nessuno immaginava possibile.

Quest'articolo è dedicato a tutte le persone che hanno lavorato a elBarri in questi 10 anni: tutti quelli che hanno lavorato sodo, che hanno avuto la passione e l'orgoglio di contribuire a costruire un progetto ambizioso, che non hanno mai dimenticato di rimanere umili e di mantenere i piedi per terra - anche quando sono arrivati premi e riconoscimenti - quando sembrava che stessimo attraversando ponti che nessuno aveva mai attraversato prima.

elBarri è stato un progetto audace e intrepido che, oltre a svolgere la funzione essenziale di sfamare centinaia di clienti al giorno, è diventato – e forse questa è la cosa più importante - una scuola di vita per quelli che ci hanno lavorato, con valori come passione, creatività, umiltà, lavoro e coraggio a far da bussola, con la coraggiosa (quasi sconsiderata) convinzione che solo chi è abbastanza pazzo da pensare di poter cambiare lo status quo, effettivamente poi ci riesce.

"Lavora e taci". E' uno dei mantra sacri che ho ascoltato nei miei anni a elBarri. Non era una regola d'oro schiavista, per tenere i lavoratori in riga; tutt'altro. Era proprio la massima con cui ognuno di noi, parte del team che stava costruendo un progetto più grande di noi stessi, affrontavamo le critiche ma, soprattutto, il successo.

Uno slogan non certo accattivante, e che non faceva rima, ma semplice: lavorare sodo, succedeva quel che succedesse, e tacere senza sprecare energie a giustificare il nostro operato davanti a critici o detrattori e, soprattutto, tacere senza aver la presunzione di vantarsi di fronte ai colleghi.

Così, semplice. Ma io sono convinta che sia stato proprio grazie a quella regola se, per tanti anni, la maggior parte di noi ha mantenuto una certa sanità mentale e la concentrazione... e soprattutto, è quella frase che ci ha dato la determinazione di sapere che non avevamo fatto ancora nulla, perché tutto rimaneva da fare.

Ogni giorno era come il primo giorno.

E il fatto è che succede qualcosa di veramente speciale e sconvolgente quando s'incontra un gruppo persone che hanno talento, passione e, soprattutto, umiltà. C'è energia che scorre, sentimento di appartenenza, orgoglio e rispetto nella frase "Il tutto vale più della somma delle sue parti" che assume un peso e un significato completamente diverso ed elevato: è quello che realmente determina quella “mentalità vincente” di cui qualsiasi organizzazione ha bisogno per raggiungere l'impossibile.

E' magico.

Per anni ho creduto che ciò che vedevo lì non potesse essere replicato da nessun'altra parte. Era unico nel suo genere. E, fino a un certo punto, sarà irripetibile.

Tuttavia, nonostante elBarri così come lo abbiamo conosciuto non esista più, la sua eredità continuerà nella stragrande maggioranza delle centinaia di ragazzi e ragazze che hanno lavorato lì e che sono guidati ancora da quei valori, ovunque si trovino.

Ogni giorno, questi giovani (che, prima che ce ne accorgeremo, scriveranno le tendenze gastronomiche di domani) prendono delle decisioni: quali cambiamenti voglio portare? Tratto con rispetto le persone attorno a me? Credo davvero in quello che faccio? Mi ispirano le persone con cui lavoro? E io ispiro loro? Sono sincero e coerente coi miei valori?

E, chissà, magari dalle loro risposte dipenderanno le future rivoluzioni gastronomiche che il mondo deve ancora vedere.

All'inizio di questo testo, ho scritto che quest’articolo era dedicato a tutti coloro che hanno lavorato a elBarri, quindi permettetemi di dire loro: la magia di elBarri non l’ha determinata il cuoco leggendario sulle prime pagine, né il cibo e neanche il fatto che i ristoranti si trovavano comodamente a tre minuti di distanza l'uno dall'altro. È stato grazie a ciascuno di voi, che avete lavorato lì e che non avete mai dimenticato che uno non è "più importante del tutto”, né migliore del ragazzo o della ragazza che tagliava il prezzemolo o riempiva un calice al vostro fianco.

Non esistono formule magiche, né possiamo aspettare che qualcuno venga a prenderci per mano e condurci alla meta; c'è solo una strada da percorrere: lavorare e tacere.

Ma soprattutto, qualsiasi cosa tu sia, sii una brava persona.
(I, sobretot, sigueu el que sigueu, sigueu bones persones)

Per sempre.
(Fins sempre)

Fonte: Gastroeconomy
Traduzione: Gabriele Zanatta


Dal Mondo

Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Claudia Ferreres

dopo aver terminato gli studi in Comunicazione, entra nel gruppo elBarri di Barcellona, prima come cameriera da Tickets e poi, dal 2013 al 2018, come assistente di Albert Adrià, lavorando alle aperture degli altri ristoranti del gruppo. Nel 2020 è selezionata nella lista dei 100 migliori talenti della gastronomia dal Basque Culinary Center. Oggi lavora a Londra come guest relations manager da Davies and Brook, il ristorante di Daniel Humm al Claridge's Hotel di Londra. Cura la newsletter Hospitality People Weekly

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