20-05-2020

La White Rabbit Family ha conquistato il pubblico russo con i suoi ristoranti virtuali

Oltre il delivery: le insegne del gruppo moscovita, in cui brillano stelle come Mukhin e Kazakov, hanno organizzato cene di grande successo, con ospiti come Gaggan Anand

Mukhin e Gaggan uniti in un fotomontaggio usato pe

Mukhin e Gaggan uniti in un fotomontaggio usato per promuovere la cena virtuale a 4 mani organizzata dal White Rabbit

Lo chef Vladimir Mukhin e il suo White Rabbit (numero 13 al mondo secondo la World’s 50 Best), così come l'altrettanto moscovita Selfie (65esimo nella medesima classifica) guidato da Anatoly Kazakov, nei tempi della pandemia non offrono solo la consegna a domicilio dei piatti del loro ristoranti, ma permettono anche di cenare da loro - o meglio: nei loro ristoranti virtuali. L'idea venuta al gruppo White Rabbit Family è davvero geniale: i ristoranti sono chiusi, le persone sono imprigionate in casa, ma ai clienti mancano i loro piatti preferiti.

Per questo, un'offerta di delivery da insegne come White Rabbit, Selfie e altri ristoranti del gruppo (Sakhalin, Gorynych, Tekhnicum a Mosca; Plakuchaia Iva, Chyo? Kharcho! a Sochi) è stata solo il primo passo logico e strategico. Ma Boris Zarkov (CEO di WRF) e il suo team non si sono fermati qui, e il 10 aprile attraverso i loro social network hanno annunciato il lancio di un ristorante online. Il concetto è semplice e allo stesso tempo rivoluzionario: andando sul sito del gruppo si può scegliere tra le date e i menu che piacciono di più. Le opzioni vanno da una cena gastronomica con Vladimir Mukhin o Anatoly Kazakov fino alle cene speciali a 4 mani con alcuni tra gli chef più famosi del mondo: tra cui Jorge Vallejo (del messicano Quintonil), Joris Bijdendijk (Rijks, Amsetrdam) e Gaggan Anand (Gaggan Anand Restaurant, Bangkok).

Anatoly Kazakov e Joris Bijdendijk

Anatoly Kazakov e Joris Bijdendijk

Il passo successivo è il pagamento della cena. Si riceve poi il consiglio di indossare un abito elegante per la serata (durante la quale la webcam resta sempre accesa) e si attende infine il link per la conferenza in Zoom con Vladimir o Anatoly, insieme agli altri ospiti della cena: non ce ne sono mai più di 10. Il formato del ristorante online si basa sulla consegna a domicilio (spesso effettuato dallo stesso Mukhin) di tutti gli ingredienti necessari per preparare i piatti dal menu, con tutte le istruzioni. Ma una volta iniziata la video-conferenza, i piatti vengono preparati sotto la guida dello chef e, una volta pronti, si gustano tutti insieme, volendo con anche l'abbinamento vino.

Le verdure della fattoria proposte per la cena a 4 mani tra Mukhin e Anand

Le verdure della fattoria proposte per la cena a 4 mani tra Mukhin e Anand

Si crea quindi una vera interazione con lo chef, da cui non si ottengono solo le istruzioni su cosa e come fare, ma si può fargli direttamente una domanda, parlare con lui, oltre che interagire, come in un ristorante normale, con i propri amici o con le persone conosciute quella stessa sera. Ad oggi, Vladimir Mukhin e il suo White Rabbit hanno già organizzato due cene a 4 mani.

La prima è stata con lo chef messicano Jorge Vallejo: il 19 aprile, in particolare, i fortunati moscoviti che hanno partecipato all'appuntamento, sotto la guida di Vladimir e Jorge, hanno cucinato una cena che ha unito le tradizioni russe e quelle messicane, facendosi guidare alla scoperta del Messico gastronomico dai racconti di Vallejo. Il quale ha scelto cinque delle sue ricette, per affidarle poi a Mukhin che le ha rilette nel suo stile russo (pochi giorni dopo si è svolta una cena di "ritorno", in cui Vallejo ha interpretato le ricette di Mukhin a modo suo per degli ospiti messicani).

Aguachili con ricciola e gemme fresche di ribes nero

Aguachili con ricciola e gemme fresche di ribes nero

Il risultato è stato una sorpresa per gli ospiti e per lo stesso Jorge: hanno scoperto il menu finale il giorno della cena. Tra i piatti realizzati da Vladimir c'erano: Aguachili con ricciola e gemme fresche di ribes nero, Mole con capesante, cavolfiore e uva fermentata, Taco verde con costata di manzo marinata 17 ore, demi-glacé di cipolla e guacamole. E anche il Mezcal non è mancato.

La seconda cena è stata con Gaggan Anand, lunedì 11 maggio. Questa volta il menu è stato realizzato nello stile del ristorante di Anand a Bangkok: i nomi dei piatti consistevano tutti letteralmente di due parole o ingredienti. Le verdure della fattoria venivano servite come antipasto, e poi nel menu c'erano Ciliegie e senape; Capesante; Gamberetti e melanzane; Agnello e asparagi; Granchio e il leggendario curry di Gaggan. Per il dessert Mukhin ha offerto un gelato di lillà, la cui fioritura è ora in piena stagione a Mosca.

Mole con capesante, cavolfiore e uva fermentata

Mole con capesante, cavolfiore e uva fermentata

La cena a 4 mani realizzata da Anatoly Kazakov del ristorante Selfie lo ha visto affiancarsi a un giovane e talentuoso chef di Amsterdam: Joris Bijdendijk del ristorante Rijks. Gli chef hanno invitato i loro ospiti a gustare Capesante, salsa vinaigrette e ravanello; Millefoglie di barbabietola, berblan e burro di prezzemolo come entrée. I piatti principali sono stati invece: Trota marinata con mirtilli rossi; Guancia di vitello, spugnole e aglio selvatico. Come dessert Torta di rabarbaro con meringa.

Tutte e tre le cene sono andate sold-out un paio d'ore dopo il loro annuncio. E ogni giorno ci sono sempre più persone che desiderano cenare nel ristorante virtuale del gruppo White Rabbit Family, e Vladimir Mukhin ha già anticipato che le nuove cene a 4 mani non si faranno aspettare. E' il caso di riconoscerlo: la crisi è davvero il momento di esplorare nuove opportunità, e i ristoranti del gruppo WRF lo hanno dimostrato molto chiaramente con il loro successo “virtuale”.


Dal Mondo

Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Aline Borghese

giornalista culinaria che ha anche aperto un servizio di concierge gastronomico per chi vuole viaggiare... con gusto. Origini russe, vive in Italia e sempre viaggia per il mondo in ricerca di nuovi sapori. Scrive di cucina e vino, collabora con riviste in Italia e Russia

 

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