02-01-2019

Come si spiega la dieta mediterranea in Malesia

Il grande Paese asiatico ha fame di fine dining, ma le idee confuse sulla cucina italiana. Ecco cosa occorrerebbe fare...

Uno degli aspetti più importanti del lavoro delle nostre ambasciate e consolati in tutto il mondo è la promozione del cibo, del vino e dello stile di vita italiano. Il locale consolato Italiano e l'Ita (Italian Trade Agency) grazie al suo direttore Samuele Porsia hanno scelto di lavorare, per l'edizione 2018 della Settimana della cucina italiana nel mondo, anche in Malesia, o Malaysia che dir si voglia, sulla promozione della dieta mediterranea. Per far ciò, hanno chiamato lo chef Daniele Repetti, una stella Michelin al Nido del Picchio di Carpaneto Piacentino (Pc), che è stato insignito del compito di elaborare piatti che parlassero di genuinità, di gusto, di purezza. A sua firma le cene nelle più prestigiose location della capitale Kuala Lumpur.

Veduta di Kuala Lumpur, capitale della Malaysia. Svettano le famose Torri Petronas, alte 451 metri

Veduta di Kuala Lumpur, capitale della Malaysia. Svettano le famose Torri Petronas, alte 451 metri

Una mappa della Malaysia, nel Sud-Est asiatico

Una mappa della Malaysia, nel Sud-Est asiatico

Il valore sociale del cibo rappresenta forse uno degli aspetti che più legano l'Italia alla Malesia: la condivisione, l'esperienza. Ed è dai comun denominatori che bisogna partire per aprire un canale comunicativo efficace. Non solo cibo quindi, ma anche atmosfera, cultura, accoglienza: elementi importanti nella cucina dello chef emiliano che egli stesso ha voluto con forza riportare nella sua trasferta asiatica, trovando con estremo piacere molte similitudini con la cultura malese. «Sono tutti valori intangibili, ma concretamente riportati nei piatti - ha commentato il nutrizionista Rolando Bolognino, presente agli eventi - Nella settimana dedicata alla dieta mediterranea in Malesia, la sfida è stata quella di utilizzare materie prime semplici e salutari e coniugarle in piatti elaborati. Lo chef Repetti ha utilizzato con maestria la conoscenza degli alimenti e della tradizione e, attraverso una rivisitazione gourmet, ha ottenuto in ogni piatto un equilibrio perfetto tra soddisfazione al palato e bilanciamento nutrizionale. In questo, rispettando la lezione più importante della dieta mediterranea».

Secondo da sinistra, lo chef piacentino Daniele Repetti in Malaysia per la Settimana italiana della cucina nel mondo

Secondo da sinistra, lo chef piacentino Daniele Repetti in Malaysia per la Settimana italiana della cucina nel mondo

L'ambasciatore italiano a Kuala Lumpur, Cristiano Maggipinto, ha descritto con realismo la situazione malese: «Questo è un Paese sviluppato, in cui non esiste in generale povertà estrema, con conseguente malnutrizione legata a scarsità. Piuttosto, ci sono, grazie a uno stato di benessere diffuso, delle abitudini alimentari ancora da incanalare in un percorso più salubre, per evitare le cosiddette malattie del benessere. Pertanto, le attività di divulgazione dei temi legati alla dieta mediterranea sono quanto mai importanti e puntuali».

Piatti italiani serviti a Kuala Lumpur

Piatti italiani serviti a Kuala Lumpur

Daniele Repetti

Daniele Repetti

Ma quanto ne sanno in Asia?  Chi scrive ne ha parlato con molti abitanti del luogo: tassisti, con la direttrice del Four Seasons Kuala Lumpur, con nutrizionisti, blogger, persino modelle. Tutti lamentano il fatto che la dieta mediterranea non fa dimagrire: per un risultato veloce si ricorre alla Dukan o al digiuno. La dieta mediterranea non funziona, dicono. Quindi? È emerso come occorra ripensare al modo di proporre la dieta mediterranea: non, cioè, in termini di "dieta", va piuttosto raccontata come una precisa scelta di life style. E questo il concetto da esportare, più preciso, più rispondente alla realtà.

La piramide della dieta mediterranea

La piramide della dieta mediterranea

La dieta mediterranea è un modo di nutrirsi che determina cambiamenti a lungo termine e va promosso proprio come stile di vita. E la cucina Italiana, che della dieta mediterranea è tributaria? Porta con sé i giusti valori sociali e di condivisione che sono insiti nello stare insieme a tavola, nella nostra Penisola. Esportare tale modello anche nei locali gourmet asiatici sarà la vera sfida per il futuro. Dunque è opportuno giocare sull'enfatizzazione del gusto più che sulla quantità, perché durante un viaggio tra sapori decisi e genuini, la quantità diventa superflua. Sull'intensità del gusto, infatti, tutti concordano come l'Italia vinca a mani basse, soprattutto perché è percepita (ed è in effetti) quale uno scrigno di aromi definiti, puliti, nitidi e schietti.

In Malesia non esiste la Guida Michelin, anche se si vocifera che presto, molto presto, si apriranno strade importanti anche in questa direzione. Si moltiplicano infatti i fine dining restaurants che stanno investendo su una proposta di standard medio-alto. Ecco: sarebbe un peccato per noi italiani arrivare ancora una volta secondi, o terzi, o quarti. Perché qui le potenzialità per la nostra cucina sono enormi. E gustare una spuma di buah kulim (un frutto selvaggio della giungla che odora di tartufo e aglio) che enfatizza un piatto tricolore sarebbe fantastico...


Dal Mondo

Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Klementina Koren

classe 1978, originaria di Gorizia, relatore pubblico e docente, con una passione per i casi di crisis management. Si occupa di food and wine per piccole nicchie italiane sulle quali crede debbano essere accesi i riflettori, nel ruolo di "addetta alle luci". Ama viaggiare, annusare e scoprire luoghi e profumi del mondo per tornare a casa sempre più ricca di racconti e esperienze. Scrive sul blog avoidnocomment.com

Consulta tutti gli articoli dell'autore