17-01-2018

Francesco Mazzei: farcela a Londra

Due chiacchiere con il cuoco calabrese che ha appena aperto Fiume, la sua terza insegna nella metropoli inglese

A destra Francesco Mazzei con Francesco Chiarelli

A destra Francesco Mazzei con Francesco Chiarelli, executive chef di Fiume, terzo ristorante aperto dal cuoco calabrese a Londra dopo Sartoria e Radici (foto instagram)

Sartoria: il nome può sembrare strano, invece è azzeccatissimo. Siamo infatti su Savile Row, il cuore pulsante dell'abbigliamento classico londinese, dove un completo fatto su misura può costare un occhio della testa. Il ristorante c'è da tempo ma solo da qualche anno Francesco Mazzei, chef calabrese trapiantato a Londra da tempo, l'ha preso in gestione. Così è diventato un indirizzo di spicco non solo per via dell'ambiente sobriamente elegante, ma soprattutto grazie alla cucina, autentica e contemporaneamente innovativa, che sposa piatti che appartengono alla tradizione culinaria italiana con gusto moderno.

Volendo far apprezzare ai clienti non italiani il meglio della nostra cucina, Francesco non ha solo la Calabria in mente; ingredienti e piatti spaziano un po' per tutta la penisola, isole comprese. Fregola sarda, cotoletta alla milanese a orecchia d’elefante, chiacchiere per il Carnevale, carbonara e burrata di Andria presenti in menu. La colazione invece permette allo chef di unire la terra d’origine con il paese d’adozione: oltre a cornetto e cappuccino, l'Italia si sposa con l'Inghilterra nei piatti caldi come le Uova in purgatorio impreziosite dalla 'nduja, e l'Italian Job che include pancetta, polenta grigliata e dei pomodorini arrostiti intensi, rossi e profumatissimi.

L'insalata di polpo di Fiume, all'interno della Battersea Power Station 

L'insalata di polpo di Fiume, all'interno della Battersea Power Station 

Francesco Mazzei però non si è fermato qui. Se Sartoria è il lato elegante della sua cucina, il lato casual invece è Radici, che ha aperto l’anno scorso nel quartiere di Islington, dove abita. È qui che lo incontriamo per fare due chiacchiere, in una domenica lavorativa mentre aiuta il suo staff per il pranzo, nonostante la sera abbia un evento di gala a Mayfair. Occupatissimo, ci accoglie calorosamente, l’ospitalità Italiana non viene mai da meno.

Ce lo aveva descritto quasi come una trattoria, un family restaurant dove quasi tutte le domeniche, impegni permettendo, pranza con moglie e figli e dove il menu offre piatti più rustici: polpette, pane pizza, lasagna ricoperta di Grana Padano e arrosti. Anche qui comunque si nota una certa eleganza nell’arredamento e nell’ambiente, una bella sala da pranzo luminosa e accogliente.

Gli chiediamo se pensa che i cuochi Italiani facciano fatica ad aprire a Londra e quali sono gli ostacoli per un nostro connazionale. «A mio parere non è complicato aprire in sè, la vera fatica è trovare personale; specialmente dopo la Brexit e la ripresa dell’euro ci sono sempre più remore. Il problema è una cucina troppo astratta, difficile da comprendere per un inglese» - ci risponde - «In Inghilterra c’è ancora spazio per la cucina regionale tipica Italiana, successo assicurato!» - esclama con entusiasmo. Del resto, il successo dei suoi ristoranti lo prova appieno.

Francesco Mazzei, 44 anni, calabrese di Cerchiara

Francesco Mazzei, 44 anni, calabrese di Cerchiara

Quali sono gli stereotipi della nostra cucina difficili da digerire? «Sicuramente l’offerta non è limitata come si crede da queste parti. La nostra cucina non si ferma a pasta e pizza. Molti inglesi che tentano l’approccio infatti la credono molto facile mentre invece non lo è». Ciò che per noi è ovvio, a Londra non lo è necessariamente; di recente infatti i ristoranti di ‘sola pasta’ e le pizzerie napoletane sono spuntate ovunque e c’è chi fa file lunghissime per un piatto di Pici cacio e pepe  o una Marinara, non mancando di immortalare l’evento sui social. «Se cucinato ad altissimo livello, un piatto di pasta può diventare gourmet. Inoltre, tornando al discorso stereotipo, del Belpaese c’è tanto da scoprire per chi non è Italiano perché ogni regione o città ha piatti tipici propri, diversissimi da tutti gli altri. There is no limit!».

E per continuare a promuovere la vera cucina regionale Italiana, Francesco ha da pochi giorni aperto il suo terzo locale; stavolta si è spostato a sud, sulle rive del Tamigi a fianco alla famosa centrale elettrica di Battersea. Chiamato Fiume, anche qui tanti piatti a noi conosciuti ma che riusciranno a far conoscere a un pubblico più vasto i sapori delle regioni italiane.


Dal Mondo

Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Federica Carr

Napoletana residente a Londra, vacanziera subacquea, è website manager di mestiere e foodie per passione

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