Nella seconda generazione di cuochi spagnoli post-Ferran Adria, spicca il lavoro di Ricard Camarena, il cuoco valenciano che non smette mai di sperimentare. Te lo fa capire fin da subito, maneggiando in apertura del degustazione, davanti al cliente, tranci di tonno marinati nella carruba, un esercizio che regala al pesce gradi diversi di complessità gustativa.
È un esperimento molto interessante, partorito nelle settimane del Covid, e spiegato con entusiasmo. Ma siamo nella città e nella regione dei salmorejo e gazpacho, e allora potrà capitarvi, in stagione calda, di provare in menu ben 3 zuppe fredde. Nel nostro caso, sopa di verdure di stagione, fiori di zucchine, ricciola; di mandorle su cozze e asparagi bianchi; di carabassot (zucchine), polvere di yogurt gelato ed erbe fresche. Deliziose tutte.
Camarena è autore di una cucina molto personale, che non deve nulla a nessuno, se non allo stile molto personale del ragazzo, molto impegnato sul fronte del no waste, della sostenibilità e del trattamento corretto dei suoi ragazzi: che stiano tutti bene in brigata si evince dalla serenità con cui illustrano vini-perle misconosciute da tutta la Spagna.
laurea in Filosofia, coordina i contenuti della Guida ai Ristoranti di Identità Golose, collabora con varie testate e tiene lezioni di gastronomia presso scuole e università. Instagram @gabrielezanatt
+34685655983
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