I destini dello chef Federico Rovacchi e del patron Michel Oberhmmer si sono incrociati al momento giusto. Era il 2021 e il primo, dopo una serie di esperienze di alto livello durate diversi anni – come i sei alla corte di Norbert Niederkofler al St Hubertus, anche come sous chef, e quello ad Alba da Enrico Crippa – aveva voglia di mettersi in gioco in prima persona. Il secondo, che aveva appena rilevato e rinnovato splendidamente Baita Piè Tofana, stava cercando qualcuno con cui scrivere la nuova storia di una delle insegne simbolo della Cortina golosa.
Tra i due è bastata una chiacchierata per capire che potevano avviare un progetto insieme. Sono partiti e di stagione in stagione hanno alzato l'asticella della qualità, creando innanzitutto una squadra giovane e affiatata che muove con entusiasmo un meccanismo sala-cucina-cantina ben sincronizzato. In un ambiente raffinato ed elegante, ma dall'atmosfera distesa, viene presentata una proposta che sviluppa concetti nuovi con due punti fermi: la ricerca di ingredienti eccellenti e i richiami alla montagna sempre presenti. Nella baita costruita nel 1956 per i cronometristi delle Olimpiadi si sta proprio bene..
bellunese, classe 1972, è giornalista freelance e da oltre 20 anni scrive di gusto collaborando con diverse testate enogastronomiche venete e nazionali. Dirige il web magazine dolomitireview.com
Tavoli all’aperto
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bellunese, classe 1972, è giornalista freelance e da oltre 20 anni scrive di gusto collaborando con diverse testate enogastronomiche venete e nazionali. Dirige il web magazine dolomitireview.com