Quando la tendenza attuale del fine dining è quella di proporre dei menu degustazione più o meno lunghi che cambiano al massimo quattro volte all’anno, Luca Natalini va contro corrente e nel suo Autem* (con l’asterisco) propone una cucina che cambia quotidianamente in base a quello che offre il mercato perché qui gli ingredienti sono i protagonisti. Benché il ristorante abbia aperto da meno di un anno alcuni piatti sono già diventati dei must come la Pasta in bianco ovvero gli spaghetti con decotto di alloro, aceto di prugne, miele e vermouth; le Lumache alla bourguignonne, servite con salsa allo spinacino selvatico e crema di patata ratta (già disponibile la nuova versione upgraded con caviale) o la Capasanta con burro e parmigiano, in omaggio a Bernard Pacaud de L’Ambroisie.
La cucina di Autem* è sempre work in progress e costantemente capace di destare stupore. Il ristorante è elegante il giusto perché qui il vero lusso sta nel piatto. La cucina a vista si affaccia sulla sala principale; altre due sale all’interno completano per ora il locale in attesa che venga pronta la sala al piano inferiore dove siamo sicuri che lo chef Natalini ce ne farà vedere delle belle!
cultore del bien vivre, lavorando nella moda ha sviluppato una grande passione per i viaggi e per la cucina. Collabora con Passione Gourmet, Opinionated About Dining, Famiglia Cristiana e Il Giornale d'Italia. Progetti più recenti, le guide Milano e Lombardia a Tavola ed Emilia-Romagna a Tavola
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cultore del bien vivre, lavorando nella moda ha sviluppato una grande passione per i viaggi e per la cucina. Collabora con Passione Gourmet, Opinionated About Dining, Famiglia Cristiana e Il Giornale d'Italia. Progetti più recenti, le guide Milano e Lombardia a Tavola ed Emilia-Romagna a Tavola