Daniele Campana, patron del Campana "Pizza in Teglia" di Corigliano Calabro (Cosenza), è bravissimo, ha una eccellente capacità nella valorizzazione del sapore, nel trovarvi equilibri perfetti; è anche un ottimo lievitista.
Lui è coriglianese classe 1977 e figlio d'arte, anzi suo padre Franco era proprio chef, in giro per il mondo. Poi la decisione di tornare in paese, l'apertura di gastronomia-pizzeria che preparava quantità industriali di piatti, fritti e soprattutto pizze, tantissime, fino a 150 teglie al giorno. Già papà Franco era attento alla qualità dei prodotti; ma quando Daniele gli subentrò, nel 2007, volle cambiare tutto: «Il mio imperativo fu: togliere. Limitai la proposta e mi specializzai nella pizza». Oggi Campana è tornato a fare numeri, ma con risultati d'eccellenza. Gli impasti sono croccanti fuori, morbidi dentro, leggeri, godibilissimi. I topping sono ambiziosi, ottimamente pensati. Il patron è rigoroso: solo ingredienti locali e stagionali, che seleziona da piccoli produttori.
Propone tutto questo anche in uno specifico percorso. Consente di godere appieno del tocco di Campana. La Fichi, ricotta dura, ‘nduja e vincotto di fichi è memorabile. Ma rimarchevoli son quasi tutti i bocconi, in primis l'Alici dello Ionio in guazzetto di pomodoro, olio all'aglio; il Patate di Schiavonea, guanciale di suino nero, stracciatella, zest di limone... E, tra le pizze dolci, buonissima la Crema di pera, gorgonzola e caciocavallo.
classe 1974, giornalista professionista, si è a lungo occupato soprattutto di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa esattamente l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta sui viaggi e sulla buona tavola. Caporedattore di identitagolose.it