SubAstor è un frequentatissimo speakeasy ricavato al piano meno uno del popolare Bar Astor, nel centro della città. Saggezza imporrebbe di scendere dopo aver ordinato e consumato al piano terra la loro deliziosa Stroganoff di manzo. Tutt’attorno, il vociare degli altri tavoli vi metterà allegria. Poi attraverserete porte d’acciaio e andrete a bere nel locale in cui, fino al 2009, era ricavato il magazzino del bar.
Nel bar do cofre (ex caveau di una banca) Subastor l’atmosfera cambia repentina: luci basse, musica a stecca, gente felicemente appicciata e un lungo bancone dietro a cui alcuni dei migliori bartender di tutto il Paese fanno numeri e cocktail speciali. Il deus ex machina e direttore creativo del locale è Fabio La Pietra, pugliese di San Severo, classe 1989, un ragazzo che la sa lunga in termini di experience perché ha girato il mondo prima di stabilirsi (si fa per dire) nella megalopoli paulista.
I distillati di Subastor hanno una spina dorsale alcolica non necessariamente locale: sono tendenzialmente cachaça o rhum-based ma impiegano anche gin e tequila per incrociarli con le straordinarie espressioni fruttate e vegetali della biodiversità brasiliana. Se vi riesce, fatevi spiegare nel caos i significati di cupuaçu, juçara, tiquira, butiá. Potete anche venirci a cena, ordinando piatti semplici e ben fatti: crocchette di pupunha, steak tartare, melanzane alla brace…
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laurea in Filosofia, coordina i contenuti della Guida ai Ristoranti di Identità Golose, collabora con varie testate e tiene lezioni di gastronomia presso scuole e università. Instagram @gabrielezanatt