Grual è sentire la foresta, perdersi tra gli alberi, respirare aria pulita. Ispirato a un ‘bosco incantato’, il ristorante gourmet del Lefay Resort & SPA Dolomiti prende nome dalla montagna che fa da sfondo all’hotel, immerso nella natura che l’executive chef Matteo Maenza, coadiuvato dal resident chef Mirko Pistorello, mutua in un menu degustazione altimetrico, da 12 (La Cima) e 8 portate (Il Sentiero). Sono suddivisi in tre altezze, perché ogni ingrediente viene coltivato o prodotto a un’altitudine diversa, lungo un sentiero che dal Fondovalle porta in Alpeggio e poi in Alta Montagna.
E poi c’è La Carta che pesca il meglio, rielaborando la materia prima con tecniche di cucina contemporanea. Ecco allora dalla vetta, i Ravioli di lepre, verza, mostarda di arance ed erborinato e la Sella di capriolo, cavolo rosso e polenta croccante; dalla malga gli Gnocchi di rapa rossa, ricotta d’alpeggio e tè nero; dal fondovalle Trota marinata, insalata di tuberi e latte al pino mugo. In abbinamento, 800 etichette da tutto il mondo, senza trascurare l’Italia e il territorio.
Etica, stagionalità, sostegno ai produttori locali, sono i principi del Lefay Vital Gourmet, il concept culinario di cui Grual è massima espressione, valorizzando gli ingredienti del Trentino-Alto Adige provenienti da produttori biologici e sostenibili. Con loro lo chef dialoga quotidianamente, come Nora, la “Signora delle erbe”, che gli ha insegnato tutto su acetosa, tarassaco, aglio della regina, corniolo.
giornalista professionista, è consulente di Identità Golose, vice direttore di The CUBE Magazine e collaboratrice di Turismo&Attualità, Marco Polo. Autrice di Guide e di libri editi da WhiteStar
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