Un viaggio in treno di due ore dalla caotica Londra all’idilliaca Bruton, tra le dolci colline e i pascoli di pecore che punteggiano Sommerset, un luogo dove gli hippy e le celebrità si incontrano sulla strada principale (l’unica). Un luogo fermo nel tempo ma animato da avanguardia, artigianato, produttori di sidro e cheddar e professionisti stanchi di Londra.
Qui è dove Merlin Johnson ha trovato il suo posto dopo aver lavorato da Portland ed esser diventato il più giovane chef ad aver ricevuto la stella Michelin in UK. Qui è dove ha dato vita a Osip, tra i più interessanti ristoranti britannici di fine dining del momento. Tanta luce, mattonelle bianche, tonalità pastello e fiori secchi sulle pareti, uno di quei ristoranti senza pretese, niente riflessioni sull’importanza della sostenibilità e dei piccoli produttori ma potete captarlo dal modo in cui le persone ne parlano in giro, dal menu che non è un vero menu ma realizzato a seconda delle verdure che crescono nella splendida tenuta appena fuori dalla città.
Ristorante con un vero senso del luogo, dal primo sorso di sidro invecchiato nelle botti di whiskey servito come benvenuto con piccoli bocconi vegetali, dai semplici ma eccezionali panificati con lievito madre, i brodi vegetali, i deliziosi taco primaverili al matcha, la setosa crema di spugnole, vin jaune e schiuma di aglio selvatico. Tra le proteine, il guanciale con cui Johnson avvolge gli asparagi bianchi e un eccezionale pollo biologico. E in conclusione, il gelato realizzato con il pane avanzato e infuso di grano saraceno, ma se volete intrattenervi provate l’acquavite di sidro di mele. Osip è senza dubbio un posto dove tornare in ogni stagione.
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Food & wine writer slovena, lavora per la televisione nazionale e collabora con Fine Dining Lovers e Gasterea Magazine. È co-autrice del libro di Ana Ros “Sun and Rain” (Phaidon)