Dopo una carriera da sciatore, Martino Leone ha immaginato per sé un futuro gastronomico, prima aprendo una pizzeria (Framartino) nella limitrofa Bousson, poi alzando il livello delle proprie ambizioni, costruendo piatto dopo piatto un ristorante gastronomico, formandosi da autodidatta, con la disciplina dell'atleta, con lo studio e con gli errori. Ora, la cucina del RistoranTino è qualcosa di unico nel deprivato panorama dell'alta valle di Susa, una cucina personale fatta di tecnica e di gusto, senza che la prima prevalga sulla seconda.
Il menu non esiste, la carta neppure. La cena è in fondo una prova di fiducia (a 130 euro) che però sarà ripagata e che si raffina sempre di più, di cena in cena. "Come dal parrucchiere", è il nome del percorso e che rende bene l'idea di un rapporto destinato a consolidarsi taglio dopo taglio. Può partire dal Galletto marinato nel vermouth (con tartufo, peperoni, mandorla, irrorato della sua riduzione), da mangiare con le mani, proseguire con una balsamica Pasta e fagioli di spiccata acidità e freschezza, con melissa e olio al rosmarino e rognone al whisky torbato; passare per “Le cinque parti del piccione” (plin al foie gras; petto con caviale; coscia laccata al vermouth; coscia disossata e impanata; crudo di filetto affumicato al cedro) e terminare con una lunga teoria di dolci, compreso un krapfen che fa tanto domenica pomeriggio in montagna.
La cantina è fornita e curata con passione.
avvocati di professione e gastronomi per passione. Da 25 anni recensiscono a quattro mani ristoranti sulle pagine torinesi di Repubblica. Collaborano con varie guide gastronomiche nazionali e sono gli autori delle Guide i 100
+390110161808
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