A Barcellona abbiamo Casa Fuster, la somma di tanta storia, tanta bellezza e tanta bontà. Quest’ultima la dobbiamo a Paulo Airaudo, ristoratore con casa madre a San Sebastian. La famiglia Fuster ha lasciato alla città l’ultimo lavoro dell’architetto Lluis Domènech i Montaner, una casa in puro modernismo catalano, dal 2004 un delizioso hotel. Lì Airaudo ha chiamato il suo ristorante Aleia in memoria di una figlia Fuster. Occupa la sala da pranzo originaria, con da un lato una stanza più raccolta per l’orchestra che allietava famiglia e ospiti e, all’opposto, la sala per il dopo cena. Ai giorni nostri, ci si siede e si lascia il mondo fuori. E proprio per questo che ho iniziato a pensare a un sax mentre gustavo le portate di un menu unico.
Lo cura Rafa de Bedoya, 32enne con radici a Jerez e crescita costante e sicura, ad esempio con tappa dai fratelli Roca a Girona. Dopo i riflessi in una porta a vetri e una croquette di mare, una stregante Rosa rossa di ravanelli e tonno; Zuppetta di funghi, anguilla affumicata, foie gras e brodo di prosciutto iberico; Dentice, uova di salmone; Rana pescatrice, funghi e tartufi; Quaglia di Bresse in doppio servizio; Formaggio e patata dolce…
nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose.
blog www.paolomarchi.it
instagram instagram.com/oloapmarchi
+34933239590
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