Se l’esplorazione della pura componente vegetariana o addirittura vegana dell’esperienza gourmet negli ultimi anni ha sicuramente conosciuto un’accelerazione diffusa, nel mondo sono pochi gli chef che hanno davvero contribuito a definirne gli standard e che continuano incessantemente ad alzarne l’asticella. Paul Ivić è certamente uno di loro e il Tian di Vienna è tra le tappe europee che non possono perdersi gli appassionati al tema. Sin dalla sua apertura, nel dicembre 2011, è stata proprio questa la sua missione: creare un percorso di piccoli capolavori vegetariani tecnicamente ed esteticamente impeccabili, in grado di offrirsi a chi li assaggia come autentici gioielli di sensualità gastronomica e allo stesso tempo di sollecitare in loro riflessione e senso critico.
Fornitori selezionatissimi di matrice equosolidale, varietà di vegetali quasi perdute e l’impegno costante ad accrescere la competenza del team nella loro conoscenza sono tasselli di un puzzle più grande, in cui l’approccio olistico alla visione dell’agricoltura e del consumo del cibo fanno scuola di sostenibilità globale. Eccellente la selezione di vini naturali e sorprendente l’offerta di abbinamenti non alcolici.
modicana, giornalista, sommelier, founder di Condire Digitale. Attraversa ogni giorno le strade del “continente Sicilia” alla ricerca di storie legate alla cultura del cibo e del vino. Perché ogni contadino merita un romanzo
modicana, giornalista, sommelier, founder di Condire Digitale. Attraversa ogni giorno le strade del “continente Sicilia” alla ricerca di storie legate alla cultura del cibo e del vino. Perché ogni contadino merita un romanzo