Abbiamo fatto un formidabile pranzo di giugno all’Osteria Giorgione da Masa, a Venezia, in una calle lontana dal trambusto di Cannaregio. È il luogo in cui Masahiro Homma da Okoyama mette in tavola un percorso-gemma kaiseki di cicheti a 67 euro. Sì sì, proprio specialità nippo-veneziane: acquadelle e otsukemono, sarde in saor e karaage, nikujaga e mazzancolle, tsukemen e coda di rospo, triglie con mizurean e yuzu , tataki di cavallo e lo sgroppino è di schochu.
“Cucina fusion giapponese-veneta” la definisce lui ma è un’ironia che non dà conto della perfezione quasi patologica delle cotture, degli impiatti, delle temperature di questo ragazzo, assistito dal fido e combattivo Zenichi Ota al suo fianco. Una proposta che cambia molto spesso e che si adegua a quello che offre il mercato del pesce di Rialto e la Laguna. E Masa è così umile e simpatico e ha una mano così speciale che alla fine i clienti vanno a dargli il cinque: Masahiro, ti xe massa un hero. Che sia proprio venexian?
laurea in Filosofia, coordina i contenuti della Guida ai Ristoranti di Identità Golose, collabora con varie testate e tiene lezioni di gastronomia presso scuole e università. Instagram @gabrielezanatt
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Tavoli all’aperto
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