Siamo a Parnell, il quartiere più storico e alla moda della città. La sede cioè di questo locale aperto da pochi anni di cui si parla spesso anche fuori dai confini neozelandesi: sia per la formula, un unico spazio diviso in tre situazioni all’interno di un edificio moderno, sia per l’originalità dell’offerta, di food e drink. Nel primo, Pasture, si sta fra divani e tavolini vintage come in un appartamento, si beve e si cena al bancone bar, affacciati sulla cucina con griglia sulla brace. Nel secondo, Boxer, si cena e si beve seduti su sgabelli a tavoloni conviviali. Il terzo, Alpha, è un piccolo bistrot con snack creativi.
Ecco il regno tripolare del vulcanico patron Ed Verner, deus ex machina del posto: tatuato e barbuto, si divide tra griglia e fornelli con agilità, spiegando nel frattempo ai clienti la sua filosofia basata su prodotti naturali (vini inclusi) e sostenibilità senza compromessi. E quando non cucina serve i piatti, mesce il vino, pulisce la brace, sparecchia, prepara un cocktail.
Le specialità? Indubbiamente speciali: una spettacolare Anatra arrosto con tanto di collo e becco (per fortuna, servizio al tavolo), una sontuosa Steak di Wagyu frollata 6 mesi con brodo di rabarbaro e aloe vera, la delicata Zuppa di granchio con ricci e tartufo. Ma anche un’insolita Berta (da noi specie protetta) alla brace, dal gusto a metà fra montone e acciuga. Come abbinamento a tanta e tale varietà, ottimi vini anche europei e strepitosi cocktail all’insegna della creatività più spinta.
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Tavoli all’aperto
curioso e instancabile cittadino del mondo, come critico/giornalista prima di musica e poi di enogastronomia (La Stampa, Panorama, L'Espresso, Guida ai Ristoranti L'Espresso). Si diverte ad abbinare il giusto sound a vini, piatti, cantine, spa, hotel, nei panni di music designer e sound sommelier (psmusicdesign.it).