Lo scratch della puntina sul vinile non manca mai, le luci sono soffuse, i tubi innocenti portano alle alte volte. Un tempo era una falegnameria e diverse cose sono rimaste tali: il pavimento in cemento scuro, le pareti, i portoni. Ora però non si lavora il legno, ma alcune delle più raffinate materie prime isolane, e il capo cantiere è Pierluigi Fais, cuoco, imprenditore e uno dei membri di una bella famiglia che in città si diverte anche con la pizzeria Framento e la macelleria con cucina Etto.
Il tocco moderno non manca di certo, alcuni guizzi creativi pure, ma tutto è basato su pochi ingredienti e dei sapori essenziali, alcune volte duri, ma di sicuro valore. Il menu è una pagina in cui troviamo tutto: le scelte da fare alla carta, tra antipasti, primi e secondi, un menu più breve, uno più lungo e i grandi classici di Josto. Per addentrarsi nella cucina di Fais bisogna assaggiare la pasta alla bottarga, il muggine o i vari risotti proposti, come quello ai capperi locali. Le scelte, alcune volte rischiose, specie sulle cotture dei primi, non fanno certo pensare a un semplice compitino svolto. Qui si rischia, si osa, ma tutto questo si traduce in carattere e autenticità.
sardo per passione, vino e birra di qualità sono il segreto della sua giovinezza. Lavora dal 2005 al Gambero Rosso e nella vita si divide volentieri tra la penna e il bicchiere
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Tavoli all’aperto
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