Quando nascono collaborazioni virtuose, spesso i risultati sono ottimi, in questo caso pure goduriosi. Da Famiglia Rana si sta davvero bene.
Il ristorante nasce da una intuizione-desiderio di Gian Luca Rana, figlio del commendatore e cavaliere del lavoro Giovanni, fondatore dell'omonimo pastificio, che sotto la guida di Gian Luca diventa una holding internazionale.
In cucina viene chiamato lo chef campano (ma trapiantato in Veneto da parecchi anni) Giuseppe D'Aquino, globetrotter della ristorazione di qualità, dalla Francia al Giappone, dal Brasile agli Emirati Arabi e infine alla ristorazione stellata nostrana, prima dell'incontro che gli cambia la vita. Il feeling tra i due è naturale, le sperimentazioni del ristorante trovano a volte una seconda vita anche nei prodotti del pastificio.
Ma veniamo al locale, situato in una bella villa immersa nel verde della campagna a sud di Verona, lo chef ama dire che è un laboratorio di idee dove il filo conduttore è il rispetto della materia prima di massima qualità, non necessariamente sempre locale, a cui si affianca una tecnica cristallina, sempre presente anche quando non si nota al primo assaggio. Quello che conta è la piacevolezza complessiva dell'esperienza, che deve sempre essere appagante e che passa anche attraverso un arredamento curato in ogni minimo particolare, grazie al gusto e alla passione della moglie di Gian Luca, Antonella Paternò. Nei piatti, in costante evoluzione, si gode appieno del connubio campano-veneto, la prima volta lasciatevi coccolare del menu "Giro del Mondo".
cronista de Il Giornale di Vicenza, responsabile della redazione enogastronomica. Ama cucinare per gli amici bevendo una buona bottiglia di vino, viaggiare in moto e in camper e fotografare.
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Tavoli all’aperto
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