Per capire cosa significa Musciora dobbiamo tornare indietro agli anni '30. Il nonno di Danilo Delrio, cresciuto tra i banchi del mercato del pesce, fu chiamato Musciora, da muscio, un pesce locale. Danilo ne ha ereditato il nome che ha voluto attribuire al suo ristorante, soprattutto per sottolinearne l'aspetto familiare. Suo pradre Tonino è lo chef e si occupa di tutto ciò che concerne il menu. Lui invece sovraintende ciò che gira e deve girare intorno al locale. Il servizio, gli arredi, l'atmosfera.
L'idea è quella di raccogliere tutta l'eredità familiare legata alla cucina e trasmetterla ai clienti, tramite i piatti. Ci sono i riferimenti alla cucina sarda, in particolare alla tradizione algherese. Ci sono i ricordi di famiglia con piatti ereditati dai nonni. Ma ci sono anche le tecniche di cottura moderne, gli accostamenti insoliti e i guizzi (sempre dosati) di modernità. Tre i menu degustazione. Uno è a mano libera e rappresenta l'idea calzante del Musciora oggi. Gli altri due sono rispettivamente dedicati al pescatore e al pastore, quindi uno di mare e uno di terra.
Alcuni esempi. Tra gli antipasti, la Millefoglie di un piatto tipico, il polpo patate e olive. I secondi richiamano le tradizioni di altre zone della Sardegna, ma il pesce è protagonista. I filindeu - barbaricini - qui vengono serviti nella copatza de peix (zuppa di pesce), mentre i culurgiones (ogliastrini) hanno come protagonisti il muggine e la fregula. Agnello e porcetto infine compaiono tra i secondi e rappresentano un vero sunto di quello che qui si vuole comunicare.
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sardo per passione, vino e birra di qualità sono il segreto della sua giovinezza. Lavora dal 2005 al Gambero Rosso e nella vita si divide volentieri tra la penna e il bicchiere