Quando si entra in un nuovo ristorante sudafricano ci si aspetta sempre un wow effect che anche nel caso di Pier non si è fatto attendere. La bellezza del luogo, il Waterfront di Città del Capo, già dà un tono fin dall’inizio a questa esperienza. Perché di un’esperienza si tratta: i tavoli sono apparecchiati solo con una tovaglia bianca, senza posate o stoviglie, in quanto ogni portata viene presentata in diversi oggetti che non sono piatti ma propri pezzi unici disegnati unicamente per il ristorante. La forma è quindi strepitosa ma anche il contenuto non è certo da meno.
In Sudafrica il fine dining è fusion, quindi caratterizzato da un insieme di molti ingredienti nello stesso piatto, che a volte funziona, a volte meno. Da Pier la fusion funziona molto bene: l’insieme dei sapori e dei colori è un’esperienza di gusto e vista veramente interessante, e alcuni piatti vengono assemblati aI tavolo aggiungendo ulteriore fascino all’esperienza. Ci sono vari menu degustazione, tra cui i vegetariani, anche con abbinamento vini; i menu cambiano spesso quindi è meglio tenere d'occhio il sito.
I piatti più memorabili presenti in questo momento sono il Salmone con rafano, aneto, porcini e tartufo, l'Ostrica scottata allo champagne, i Gamberi con guancia di maiale al cocco speziato e i Kalamansi (un agrume originario delle filippine) all’azoto. Per questa portata ci si sposta in un’altra zone del ristorante per assistere in diretta allo show. Dolci e piccola pasticceria molto buoni, servizio spettacolare e carta dei vini molto curata, con vini sudafricani e stranieri.
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veneziana di nascita e milanese d'adozione, da gennaio 2010 si è trasferita a Città del Capo. Innamorata del Sudafrica, il suo sogno è produrvi prima o poi prosciutto San Daniele