Nell'Italia del secolo scorso, dove i viaggi erano qualcosa di raro e sempre molto difficili, lo avrebbero chiamato "L'americano". Sei sono stati gli anni che Gennaro Battiloro ha passato nella "Città degli Angeli" anni di lavoro, di impegno, non facili; ma che hanno contribuito a renderlo l'uomo e l'imprenditore della ristorazione che è oggi. Los Angeles gli ha aperto un mondo, quello del melting pot, della contaminazione, grazie al quale ancora adesso trae spunti che unisce ai ricordi della sua infanzia e della sua terra.
Dalla Campania alla Versilia: comincia tutto nel forno dello Zio Peppe a Torre del Greco, dove avviene la folgorazione. I sensi si fissano sul fuoco, sui profumi, sapori e consistenze. Comincia a comprendere, la bellezza del ripetersi di quei gesti antichi,la magia del lievito. Iniziano i viaggi, i maestri: l'ultimo Franco Pepe, poi l'arrivo in Toscana. Il lavoro, l'impegno i sacrifici ma arrivano anche i risultati: il 2019 è "l'Annus Mirabilis" premi, riconoscimenti fra cui il nostro come per "miglior pizzaiolo dell'anno". È la consacrazione.
L'abbinamento pizza-drink è il tratto distintivo. Venti pizze per 20 cocktails diversi, a cui si aggiungono anche piccole proposte di cucina fra cui i mirabili frittini. Segnatevi la pizza Li-Na, Livorno-Napoli, espressione del percorso del ragazzo: crema di ceci, pepe nero macinato fresco, melanzane arrostite all'aglio e prezzemolo disidratati, chips di riso al pomodoro, fonduta all'acqua di bufala artigianale.
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Tavoli all’aperto
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articolo a cura degli autori Identità Golose