Se Umbertide è un tesoro di bellezza, come tanti borghi umbri, il San Giorgio è certamente la sua gemma più brillante. Mirko Crocioni ha costruito anno dopo anno (e con pazienza certosina) il suo nido dei piaceri della tavola e oggi appare in forma smagliante. Tecnica, stile, idee e un lessico culinario con cui dà del tu a cacciagione e prodotti del bosco: difficile, in un percorso di degustazione, non adottare una scala critica che parte da un minimo di “buonissimo” per aumentare verso l’alto.
I sapori sono classici, chiari, puliti, profondi. Lo chef di Pietralunga dà il meglio di sé ovviamente con le carni (quaglia e piccione alla brace sono da applausi), ma anche nelle paste regala solo gioia (Fusilloni lepre, porcini e mirtilli, per esempio, oppure Gnocchi ripieni di Piccione, burro acido, tartufo e nocciole). Non ci sono cali di tensione, ogni boccone strappa il sorriso. Anche nella sala, raccolta e intima, si respira tanto amore per questa professione: merito di Serafino Panfili, un maestro di educazione e cultura enoica, che sa sempre trovare le parole – e i calici – per non smettere di gongolarsi.
giornalista enogastronomico, direttore responsabile di James Magazine, ama la bellezza, gli Champagne e due colori: il nero e l'azzurro
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Tavoli all’aperto
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