Prendere un teatro, trasformarlo in un pub e infine farlo diventare una pizzeria di cui oggi si parla gran bene in tutta Italia: in sintesi è questa la ricetta vincente creata dai soci titolari de L’Orso, pizzeria nel cuore di Messina, dove, osservando bene la disposizione degli ambienti, si possono ancora distinguere platea, galleria e palcoscenico.
A parte i cambiamenti strutturali, la vera rivoluzione negli anni è avvenuta nella proposta gastronomica firmata da Matteo La Spada, pizza chef peloritano, che studiando e sperimentando, con applicazione e sapienza tecnica, ha trovato il suo punto di fuoco: un impasto di farina tipo 1, biga, temperatura controllata, idratazione 75% e 48 ore totali tra maturazione e lievitazione. Dal forno al tavolo, nel piatto si trova una pizza dall’impasto fondente e saporito, caratterizzato da golosa acidità e con un cornicione pronunciato e alveolato, alto, morbido e lievemente croccate all’esterno. Alternative all’impasto base sono un impasto al farro, uno agli spinaci e uno, eccellente, di farina tipo 1 e 40% di Margherito, grano antico siciliano, per una pizza “alla romana”, più croccante e con bordo sottile.
Da provare la Colapesce con fiordilatte, provola affumicata con paglia, salsiccia, funghi freschi e prosciutto crudo, e la Cariddi, pizza fritta magistralmente, con crema di Parmigiano Reggiano, rucola, prosciutto crudo di Parma e mozzarella. Imperdibile e sferzante la Disgraziata con fiordilatte siciliano, datterino semi dry, mortadella, funghi freschi, melanzane sott’olio, salame, polvere di olive nere, primosale e olio piccante.
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classe 1974, sommelier e degustatore di caffè, alla costante ricerca di cieli azzurri e nuove gastronomie. Nato a Vico Equense e cresciuto a Castellammare di Stabia, epicureo di cuore e palato, vive e scrive a Palermo, ma mangia e beve ovunque. Collaboratore di Identità Golose dal 2016