Uno chalet sul mare apre su un giardino estivo ombreggiato da eucaliptus e tamerici salmastre circondato da pitosfori e piante marine che creano l'atmosfera di altri tempi catapultandoci sulle spiagge di Saint-Tropez e Juan le Pins degli anni 60. Ed è proprio dagli anni 60 che l'eclettico Diego Pani (che di anni ne ha solo 29) parte nel racconto delle sue radici a cui è profondamente legato e da lì trova l'ispirazione per i suoi tre menu proponendo piatti che parlano tutti di tradizione attualizzata, sapori che ci ricordano un passato che sollecitano la nostra memoria e ci stupiscono per freschezza e modernità come le trofie servite fredde con la salsa verde finocchiona fujuta (in realtà solo le erbe aromatiche che la compongono) e caviale o come il coniglio proposto come un kebab ,piatto provocatorio nella forma e nel nome, ma che in realtà parla di inclusione e commistione di spezie e aromi.
La sala interna è accogliente, calda, i tavoli grandi e ben distanziati con candide tovaglie lunghe e apparecchiature eleganti, il servizio attento e preciso rimanda anche quì alla tradizione con i suoi vassoi di argento e cloche ed è curato da Marina Pani sorella di Diego. La carta dei vini ricca e interessante è affidata alle mani esperte di Mattia Cavalli che propone anche servizio a bicchiere abbinato ai menu.
Sempre presenti due piatti simbolo, il Risotto al polpo ed erbe aromatiche e gli Spaghetti alle alici al mortaio e burro di Francia entrambi a 15 euro e per chi non sa rinunciarci un piccolo carrello di formaggi, dolci di ottima fattura.
torinese, enotecaria, sommelier professionista è tra i collaboratori liguri della Guida ai Ristoranti di Identità Golose
+33492415151
Tavoli all’aperto
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