C'è un sobbollire fertile d'idee, sul fronte vegetale, il crescere d'una specie d'intensa cucina neorurale contemporanea, non necessariamente solo veg perché molti chef si pongono meno limiti ma vedono comunque la verdura come protagonista o co-protagonista nel loro stile. A questa ondata appartiene anche Ariel Hagen, classe 1993: lo abbiamo conosciuto come sous chef e braccio destro di Gaetano Trovato al bistellato Arnolfo; lo ritroviamo approdato, il 29 aprile 2022, a capo dei fornelli dei ristoranti di Borgo Santo Pietro, meraviglioso luogo di altissima hôtellerie: c'è anche un'enorme fattoria biologica da 130 ettari che produce tanto di quello che poi finisce a tavola.
Per Ariel, così giovane, è una bella sfida. Affrontata con entusiasmo e determinazione, un po' di sfrontatezza ma anche la consapevolezza di un'occasione da non perdere e quasi ritagliata su di lui, che viene da una famiglia proprietaria a sua volta di una tenuta nel Chianti, «abbiamo sempre goduto della possibilità di poter consumare alimenti freschi, veraci, autentici, quindi per me l'idea di sfruttare al massimo la fattoria non è solo un grande valore aggiunto ma mi sembra giusto, familiare, naturale, l'abc, la normalità».
Hagen al Saporium, il ristorante gastronomico di Borgo Santo Pietro, mostra maturità, mano, intelligenza. Deve prendere ancora confidenza con una macchina complessa, ma ha energia da vendere. Come i suoi piatti. Che sono (quasi sempre) puliti e sanno essere esatti. C'è tanto potenziale, già per buona parte espresso.
+390577751222
Ristorante con camere
Tavoli all’aperto
+390556141730
articolo a cura degli autori Identità Golose