A due passi dal Ghetto, al piano terra dell’affascinante Hotel Chapter, c’è Campocori ristorante fine dining il cui nome è omaggio all’ormai scomparsa Chiesa di S. Maria in Campo Cori che nel Medioevo occupava l’area dove sorge ora l’albergo. Campocori è un progetto culinario che parla un dialetto misto a cavallo tra Francia, Italia e Giappone con l’accento di un grande cuoco a macchiare di vita la scienza del cibo contemporaneo.
Lui è Alessandro Pietropaoli, un giovane chef dal talento dritto e lampante, formatosi alla corte di Michelino Gioia e Antonello Colonna. Tra i suoi piatti icona, fatti di sogni e di idee, c’è lo Spaghetto “Antico Romano” condito con un garum di cipolla che stupisce già solo all’olfatto. Il mondo del vegetale è sempre più al centro dei menu di Pietropaoli, dagli antipasti ai dessert, questi ultimi curati con tecnica e gusto da Luca Scagliarini. Puntuale il servizio ed esaustiva la carta dei vini elaborata da Sean Mac Donald con etichette italiane e anche internazionali.
La serata al Campocori può iniziare o concludersi nell’adiacente cocktail bar Hey Baby, o, quando possibile, nella bella terrazza all'ultimo piano dell'albergo, Hey Guey!
romana di Trastevere, classe ’99, sin da piccola mangia fuori, ricercando tavole sempre più fuori dagli schemi. Studia Medicina al Policlinico Umberto I con l’obiettivo futuro di riuscire a coniugare le sue più grandi passioni: la cucina e la medicina
Ristorante con camere
romana di Trastevere, classe ’99, sin da piccola mangia fuori, ricercando tavole sempre più fuori dagli schemi. Studia Medicina al Policlinico Umberto I con l’obiettivo futuro di riuscire a coniugare le sue più grandi passioni: la cucina e la medicina