La grande sala pop art, 68 posti, elegante negli arredi contemporanei, luci bass fa pensare di essere in una metropoli cosmopolita - d'impatto sembra di essere a New York. L'intero progetto trasmette questo stile, articolandosi in più ambienti dell'intero stabile del Ro. Dall'albergo al caffè-pasticceria, cocktail bar, bistrot e il fine dining Rear. Nella cucina a vista c'è Francesco Franzese, che ha sposato da subito il progetto dell'imprenditore Giuseppe Tufano, viaggiatore del mondo, attento alle novità, che ha voluto riportare a Nola, la sua città di origine, le esperienze vissute nei grandi luoghi di accoglienza. Realtà inaugurata nel febbraio 2020, ha conquistato in pochi mesi la stella Michelin.
Si viene al Rear per le portate del crudo di mare alle quali è dedicato un intero menu ben curato. La cucina è molto concreta, con continui riferimenti alla tradizione napoletana, proposta su un'idea di gioco continuo con altre culture, in primis quella giapponese che tanto piace allo chef. Alcuni piatti sono già un cult per la loro bontà, come il Ramen campano, Tagliolini all'uovo con brodo di gallina e minestrina nera saltata, Guancia e lingua di vitello, cotica e salsiccia di maiale; la Zuppa di pesce è un classico del territorio preparato ormai solo al ristorante, elaborata da Francesco con il pescato del giorno, i gamberi, tartufo di mare, maionese schiumata di pesce bianco e polvere di alghe.
Al rooftop l'ultima novità, il Vero Sushi Restaurant, otto posti al banco sul quale chef Gilberto Silva prepara al momento il suo omakase.
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giornalista napoletana con la passione sfrenata per il mondo del vino e una forte curiosità per la cucina. Sommelier, degustatrice di formaggi e di olio, con le scarpe spesso sporche di terra, camminando tra orti e vigne si impara ad avere rispetto