Non state entrando in un fine dining, né sostando in un luogo borioso del predicar bene e razzolar male: Røst è dove scegli di star bene. Piccolo, raccolto non ha pretesa alcuna se non quella di mai venir meno alla sua identità. E allora suggerirà sempre l’invito alla condivisione, continuerà ancora a rendere il centro della tavola un luogo di scambio, di pani scalpitanti di immergersi in quel che resta sul fondo del piatto.
Sulla tavola di Røst non troverete mai ingredienti pretenziosi, ma una materia prima povera trattata con devozione e cura, corredata di piccole aggiunte azzeccate per esaltarne il sapore e farne un piatto succulento e piacente. Il taleggio fuso sul cardo gobbo pastellato, la crema di capperi sulla lingua sfilacciosa, la salsa allo sfincione a condire le carni umili, grasse e saporite dello sgombro. Ma il centro della tavola è anche un piatto nudo e crudo, a tutto ingrediente, insomma quella beatitudine tutta nostrana di formaggi e salumi stellari, opera di affinatori e maestri salumai a cui non saremo grati mai abbastanza. In quel centro, guai se mancasse il vino con tanta Italia e una generosa, ricercata presenza di Francia.
Qui dove hai la libertà di stappare un po’ quello ti piace, e se non piace, mai alcuna goccia sarà sprecata. Ancora più al centro ci sono, le persone: Piermaria, il cuoco; Enrico, l’oste; Filippo, il direttore d’orchestra. Difficile trovarli fiacchi, scarichi, a corto della dritta giusta e così rendere un pasto, il momento della giornata che meritate.
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Tavoli all’aperto
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classe 1991. Irpina. Si laurea in Lingue e poi in Studi Internazionali, ma segue il cuore e nella New Forest (Regno Unito) nasce il suo amore per l'hospitality. Quello per il cibo è acceso da sempre. Dopo aver curato l'accoglienza di Identità Golose Milano, oggi è narratrice di sapori per Identità Golose. Isa viaggia, assaggia. Tiene vive le sue sensazioni attraverso le parole.