La gioventù al potere, con entusiasmo, passione e qualche ingenuità tipica dell'età. Facce belle e pulite, quelle dei ragazzi di Horteria, guidati da Giorgia Codato, anche lei poco più che una ragazza, patron e anima del progetto avviato cinque anni fa e adesso addirittura approdato a un'apertura milanese nuova di zecca (da Mirano a Milano, in fondo basta un cambio di lettera). Ma in attesa di osservare lo sviluppo della nuova nata, nella casa madre il gruppo va avanti per la sua strada, con un progetto che copre l'intera giornata (dalla colazione al pranzo per arrivare alla cena), e un percorso nel quale la cucina è comunque fondamentale: stagionale, creativa, moderna, bella da vedere, buona e leggera, perchè piacere (anche degli occhi), leggerezza e digeribilità sono tre dei comandamenti che fin dall'inizio hanno caratterizzato la filosofia del'insegna.
Cucina dall'anima semplice ma dalla sempre vivace e appassionata spinta creativa. Raccontare il menu ha poco senso, visto che la stagionalità è un credo al quale non si viene mai meno, e i piatti cambiano ogni tre mesi, ma per avere un'idea di quello che vi aspetta vale la pena di citare la Faraona farcita ai fegatini con finocchi alla veneziana e salsa verde, la Vellutata di ceci, con gambero rosso crudo e mortadella e il Dolce che non è: erborinato di capra affinato ai frutti di bosco e vino passito, con scaglie di cioccolato bianco alle olive taggiasche.
Fra le cose che vi aspettano anche una calda accoglienza e un ambiente di grande piacevolezza.
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Tavoli all’aperto
veneziano, giornalista, una vita dedicata allo sport da inviato (e adesso da appassionato e tifoso), cura da dieci anni "Gusto", la pagina di enogastronomia del Gazzettino di Venezia