I buongustai più “vanguardisti” si ricorderanno sicuramente di Espai Sucre, il ristorantino/scuola di pasticceria dall’intero menu a base di dessert che ha ingolosito parecchi ghiottoni nei primi anni 2000. Bene: se oggi il patron Jordi Butrón porta avanti lo stesso (dolce) percorso nel minuscolo Espai Essence, alcuni suoi alunni hanno invece unito le forze per aprire un gastrobistrot diventato nel giro di qualche anno fra i locali più chiacchierati e ammirati in città. E non solo per i dolci, ovviamente di alta e mirabile caratura.
È proprio in questa location di stile vagamente nordico, con proporzioni mignon e 12 coperti, strategicamente piazzato in un edificio modernista dalle parti della Sagrada Familia, che l’abile e vulcanico cocinero Santi Rebés sta dimostrando da anni che si può benissimo fare alta cucina catalan-mediterranea (di mercato) con prezzi più che abbordabili. Il tutto all’insegna di qualità e semplicità, senza contare tecniche, preparazioni, accostamenti e impiattamenti alla pari di insegne molto più rinomate e stellate, elaborati oltretutto in spazi risicatissimi.
Per rendersene pienamente conto, basta assaggiare all’interno di un menu che cambia ogni sette giorni piatti come la Tatin di cipolla dolce con crema di formaggio, il Rosatbeef allo Xeres o anche solo le magnifiche patatas bravas. Oppure, fra i tentacolari dessert, il sorprendente Budino di cioccolata calda. Anche per questo, la prenotazione (specialmente a cena) è sempre un’ardua impresa.
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articolo a cura degli autori Identità Golose