L’8 settembre 2021, l’apertura di un ristorante italiano a Parigi ha segnato un punto importante per la ristorazione italiana all’estero. Enrico Buonocore, che aprì la primissima Langosteria nel marzo 2007 a Milano, ha inaugurato la quinta in assoluto (con Langosteria Cucina diverranno 6), la prima fuori dal nostro Paese, dall’incredibile tasso di importanza, nel presente e in prospettiva perché ne sono previste altre.
Già di per sé sbarcare in questa metropoli non è affatto scontato perché i nostri cugini amano assorbirci, aggiungendo un accento all’ultima vocale dei nostri cognomi per francesizzarci. Ci invidiano prodotti, idee, progetti, il saper fare misto a una genialità molto marcata, spesso decisiva per arrivare al successo. Ma guai a ricordarlo loro. La grandeur nazionale, il senso di superiorità, li permea al punto da farli sovente apparire arroganti. Cosa che ha un risvolto positivo per noi che siamo i loro cugini: obbligarci a fare le cose così bene da costringerli a riconoscerci posti in prima fila.
E’ quanto accaduto adesso con Buonocore che con la Langosteria si è insediato lungo la Senna, all’ultimo piano dell’hotel Cheval Blanc. Poche decine di metri a piedi e ti appare il Louvre. Il Cavallo Bianco non è uno dei tanti hotel 5 stelle lusso parigini, è il Lusso all’ennesima potenza, proprietà della Lvmh, ossia di Bernard Arnault. Mai sbagliare: a quei livelli non sono previste prove d’appello. Così ecco splende il King Krab in versione 2007, il Cacciucco, gli Spaghetti ai ricci di mare oppure al pomodoro. Il passaporto della nostra abilità ai fornelli.
nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose.
Twitter @oloapmarchi
Tavoli all’aperto
nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose.
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