Luce si chiama, il ristorante di questo recente boutique hotel di particolare stile e ospitalità ottenuto dal restauro di una palazzina d’epoca alla fine del lato nord del porto di Trani, verso la spettacolare cattedrale e a due passi dalla cappella dei Templari, dove si narra che ricevessero l’ultima benedizione i cavalieri in marcia verso Otranto e infine la Terrasanta. Ed è all’interno di un pozzo di luce della palazzina che si colloca la bella sala contemporanea di questo piccolo gioiello della ristorazione tranese e non solo.
Vincenzo Dinatale approda al Luce dopo una serie di importanti esperienze di studio, Aponiente, Celler di Can Roca, Enrico Bartolini, e di lavoro, La Sommità ad Ostuni, il Pellicano a Porto Ercole ed il Comandante a Napoli, portandosi dietro intero sia il bagaglio di esperienze e incontri che la sua resiliente pugliesità.
La cucina del Luce è sicuramente una delle più contemporanee del meridione d’Italia, costruita attorno al mantra dell’utilizzo di ogni parte possibile della materia prima, sempre di grandissima qualità in base alla nostra esperienza, movimentata da una lavorazione sistematica di fermentazioni, estrazioni, acque di cottura, frollature (pregevole il lavoro sul pesce) e stagionature che tutte assieme congiurano a portare in tavola preparazioni di gran ritmo e particolarmente ricche di gusto, sempre in pregevole equilibrio. La sala è condotta magistalmente da Marco De Troia.
La cantina, fra Luce e Ognissantino (la cave à manger dell’hotel), è senza dubbio una delle più interessanti della regione.
+3908831750000
Ristorante con camere
Tavoli all’aperto
+3908831750000
si occupa da trent’anni di terzo settore. Espia i suoi peccati raccontando di donne, uomini e del loro lavoro. In cucina in particolar modo, perché far da mangiare è atto d’amore o non è. Nasce italiano e meridionale, nel secolo breve. Ma è pura fortuna, non merito. Ha una moglie paziente e tre figli spettacolari, perché è fortunatissimo